GIANLUCA BONDIELLI
Sport

Arbitro e giocatore: all’Aia di Carrara si può

La sezione apuana è stata la prima in Italia a offrire questa possibilità. Ecco gli esempi di Fabio Indagati, Edoardo Tonioli e Diego Marchini

di Gianluca Bondielli

Chi l’ha detto che giocare a calcio e fare l’arbitro sono attività incompatibili e inconciliabili? L’Associazione Italiana Arbitri ha sfatato questo falso mito dando la possibilità ai ragazzi da quest’anno di effettuare il doppio tesseramento come arbitro e giocatore. La sezione Aia di Carrara è stata la prima in Italia ad offrire questa opportunità, colta al volo da tre ragazzi apuani: Fabio Indagati, Edoardo Tonioli e Diego Marchini. Sono loro stessi, a distanza di qualche mese, a spiegarci il perché di questa scelta, l’emozione del debutto ed i sogni per il futuro. Il massese Fabio Indagati, classe 2005, gioca a Ricortola da sei anni e partecipa quest’anno al campionato provinciali Allievi Under 17: "Ho scoperto la possibilità del doppio tesseramento da un mio amico che fa l’arbitro e questa cosa mi ha subito interessato. Con l’esperienza da calciatore arbitrare è stato più semplice perché sapevo già come spostarmi in campo. Per questo anche all’esordio ero tranquillo. Non pensavo fosse così bello arbitrare. Credevo di farlo per un anno solo ma ora penso che andrò avanti ancora e vorrei arrivare sino all’Eccellenza".

Edoardo Tonioli e Diego Marchini, invece, sono nati nel 2006 e giocano insieme nell’Under 15 dell’Atletico Carrara. "Gioco a calcio da quando avevo 8 anni – racconta Edoardo - e volevo sperimentare com’è la partita vista dall’altra parte dopo aver visto tante volte gli arbitri nelle mie partite e in tivu. E’ stato il mio allenatore a spingermi a questa scelta, mi ha messo in contatto con la sezione. Ora quando gioco vedo la figura dell’arbitro sotto un’altra ottica, ad esempio protesto molto meno. E anche i miei compagni si interessano: mi vengono spesso a vedere quando arbitro. Essere calciatore mi ha aiutato molto perché conosco già i tipi di contrasto e posso distinguere fra fallo, semplice contatti e simulazione. Inoltre so leggere meglio le azioni. Quando torniamo in sezione parliamo molto con i colleghi, è un bel momento di confronto che serve a tutti per capire meglio certe situazioni, anche episodi avvenuti sul campo che ci ha visti protagonisti noi come calciatori e il collega da arbitro. In futuro mi piacerebbe arrivare ad arbitrare in Promozione per provare come si arbitra con gli assistenti".

Anche Diego ha alle spalle tanti anni da baby calciatore visto che ha iniziato a tirare calci al pallone a 8 anni. "In campo protestavo molto – ricorda lui - anche tagliando il campo di corsa per andare dall’arbitro. Ora so quanto sia difficile e so che ne sanno più di me quanto a regole. Adesso sono io a dire ai miei compagni di non protestare. La prima partita? Ero nervoso, poi, pian piano è andata meglio. Giocare sulla fascia mi è servito molto soprattutto per la parte atletica. Dal punto di vista tattico capisco meglio svolgimento del gioco e delle azioni. Riconosco i giocatori più inclini alla lamentale e so come regolarmi. Quando gioco è strano vedere arbitrare un collega con cui ha fatto il corso da arbitro. In campo ovviamente non facciamo vedere che ci conosciamo ma quando siamo fuori dal campo ci confrontiamo e andiamo anche a giocare a calcetto insieme. Aspetto di compiere 17 anni per poi vedere come ma credo che smetterò col calcio e proseguirò con l’arbitraggio". Tutti e tre gli arbitri-calciatori sono concordi nel consigliare l’arbitraggio agli amici. "Lo abbiamo già fatto – rispondono in coro – Abbiamo detto ai nostri amici di venire in sezione ed iscriversi al prossimo corso. Le attività organizzate in sezione (riunioni, allenamento, partite di calcetto) ci servono molto per unire il gruppo e farci migliorare".

A chiosare è il presidente della sezione Arbitri di Carrara Francesco Cecchini: "Siamo orgogliosi di essere stati i primi in Italia a intraprendere questo nuovo corso. Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale che sta dando i propri frutti e che continuerà a portare benefici per tutte le componenti del mondo calcistico. Dopo aver rotto il ghiaccio con questo primo corso ora è il momento di andare avanti".