
Miele, Carlo Conti e Francesco Gabbani (Olycom)
Sanremo, 12 febbraio 2016 - Alle 22 o giù di lì, il pasticcio. Francesco Gabbani (da Carrara), l'unico toscano in gara a Sanremo con la sua "Amen", finisce suo malgrado al centro di un caso davvero imbarazzante: poco prima Carlo Conti ne aveva decretato l'eliminazione a favore della sua sfidante, Miele, che aveva cantato "Mentre ti parlo". Poi il ribaltone: il voto della sala stampa non è andato a buon fine, l'80% dei giornalisti accreditati non aveva potuto esprimere la preferenza fra i due.
Panico: che fare? Si ripete il voto. Nessuno lo dice, ma probabilmente in casa Rai si spera che a vincere sia di nuovo Miele, così da non creare il caso. Che puntualmente invece si manifesta: ripetizione del voto della sala stampa, esito finale ribaltato. Gabbani passa, Miele eliminata. Sentimenti contrastanti, la cantane prima trionfatrice e poi esclusa chiede la riammissione. Staremo a vedere. Sicuramente stasera ci sarà il toscano Gabbani a giocarsi la vittoria finale contro Mahmood, Chiara Dello Iacovo ed Ermal Meta.
Spiega Nando Pagnoncelli, amministratore delegato di Ipsos: "Il voto della sala stampa non è su base campionaria, riguarda tutti gli iscritti al voto. Privare la maggioranza dei giornalisti della possibilità di esprimere il proprio voto era poco opportuno. In sede di decisione, in pochissimi secondi abbiamo dovuto valutare la soluzione più opportuna".
E il diretto interessato, che dice? "Wow!". "Sarei stato contento lo stesso. Le mie sono lacrime di gioia - ha detto a caldo Gabbani - Devo riconoscere la professionalità della gestione di un inconveniente come questo. Lì per lì l'arrabbiatura, diciamo così, è stata tanta, pensi: come è possibile che possano esserci problemi del genere?. Però meno male che alla fine è andata così... Sono stati momenti tesi, soprattutto perché abbiamo aspettato quasi un'ora". Gabbani non dimentica di rivolgere un pensiero anche a Miele: "Mi dispiace davvero per lei. Lo dico sul serio. La sua sarà una sofferenza maggiore della mia, perché vissuta al contrario".