Yoghi e Bubu gluten free. Riapre il ristorante in piazza San Francesco

Dopo la trasferta a Bocca di Magra Del Frate torna con un locale per celiaci

Yoghi e Bubu gluten free. Riapre il ristorante  in piazza San Francesco

Yoghi e Bubu gluten free. Riapre il ristorante in piazza San Francesco

CARRARA

Venerdì riapre in versione gluten free il ristorante Yoghi e Bubu di piazza San Francesco. È il primo locale della città interamente dedicato ai celiaci, anche se Francesca Del Frate (nella foto) e il cuoco Paolo Sassetti continueranno a cucinare i piatti tipici della tradizione come la trippa o il ragu, dove in ogni caso non è richiesto l’uso di farina.

Torna anche la parte riservata alla bisteccheria. Il ristorante di piazza San Francesco è rimasto chiuso alcuni mesi perché la titolare Francesca Del Frate ha trasferito Yoghi e Bubi a Bocca di Magra. Ma adesso ha deciso di riportare una luce in piazza San Francesco con un ristorante dedicato ai celiaci che in città come altrove sono sempre più numerosi.

"Spesso i clienti affetti da celiachia chiedono se siamo sicuri che i piatti non siano contaminati – spiega Francesca –: Il problema va affrontato con serietà da qui l’idea di fare un ristorante gluten free specializzato. Se non c’è farina non c’è contaminazione. Ci sono molte farine alternative, come per esempio la farina di riso, il grano saraceno. Spesso la gente pensa che i prodotti per celiaci abbiano un sapore meno buono, ma non è vero. A mio modesto parere non è vero, gli sgabei per esempio sono meglio di quelli normali".

Per ora la pasta sarà quella già fatta, ma l’idea è di arrivare a farla fatta in casa. "Stiamo lavorando sulle farine e sugli impasti per arrivare a fare la pasta fatta in casa come a Bocca di Magra – prosegue Del Frate –. L’idea è questa, ma per adesso prenderemo quella già fatta di alta qualità.

Un ristorante nel centro storico interamente dedicato ai celiaci e con un occhio di riguardo alle farine mancava in città e la richiesta è alta. E per l’estate ci stiamo organizzando per portare i pranzi a domicilio, in particolare per chi decide di restare a mangiare in ufficio o pre pranzi di lavoro. Come ho già detto resta tutto il menu della tradizione come il sugo di cinghiale, la trippa e altri piatti dove non è necessario usare farina, per il resto useremo quelle alternative in modo da garantire che nei nostri piatti non ci può essere contaminazione di nessun genere. Iniziamo questa nuova avventura – conclude Del Frate – con l’entusiasmo di sempre sperando di ricevere il calore che i nostri clienti ci hanno sempre riservato".

Alessandra Poggi