
Il sindaco di Villafranca Filippo Bellesi e gli assessori durante la seduta del consiglio comunale che ha sancito il dissesto del Comune
Dichiarazione di dissesto finanziario approvata. Ieri sera il salone voltato del Museo etnografico, sede del consiglio comunale di Villafranca, era stranamente affollato: tanti cittadini si sono presentati per assistere alla seduta, per ascoltare e conoscere meglio il futuro del Comune. All’ordine del giorno infatti c’era la dichiarazione del disseto che comporterà l’arrivo in municipio di un liquidatore. La battaglia, tra maggioranza e minoranza, è stata lunga, ma è stato il primo cittadino Filippo Bellesi a ripercorrere tutte le tappe prima della dichiarazione.
"Chiuderemo il piano di rientro alla fine del 2025 – ha esordito il sindaco –, come avevamo garantito alla Corte dei conti che per otto anni, nelle sue pronunce, non aveva detto nulla. Poi ha contestato il mancato raggiungimento degli obiettivi intermedi, come la realizzazione del campo da golf, saltata perché non c’è stato il previsto investimento dei privati. Anche le trattative con Inail, per la riqualificazione delle piscine comunali sono saltate per il parere del revisore. Loro hanno dichiarato il dissesto, ma fermandosi al 2022, noi abbiamo chiesto di poter rinviare l’udienza, per considerare gli ultimi documenti. Non c’è dissesto, ora i conti sono in ordine e il Comune nel 2026 tornerà alla normalità. All’inizio del primo mandato abbiamo evitato che arrivasse un commissario, che avrebbe rovinato Villafranca, preferendo un affrontare Piano di rientro".
"Noi però siamo qui a dichiarare un dissesto – ha commentato il consigliere di minoranza Emiliano Giusti –, che esiste. La maggioranza aveva deciso per un Piano di riequilibrio pluriennale per recuperare il disavanzo, usando però misure di carattere ordinario e straordinario, molte delle quali non sono state rispettate. I sacrifici veri sono stati fatti dai cittadini, è stato fatto anche un ricorso spendendo i nostri soldi. Abbiamo uffici ridotti, non abbiamo neanche dirigente, niente polizia municipale".
"Ho iniziato a ricoprire questa carica a fine 2021 – ha spiegato l’assessore alle finanze Roberto Luciani – e tutti sapevamo cosa c’era nel bilancio, che è però la fotografia di un momento. Oggi è armonizzato e sostenibile, il liquidatore verrà per fare quello che noi abbiamo già fatto, abbiamo operato bene, investendo risorse arrivate con finanzianti e contributi, chi vincerà le prossime elezioni avrà un bilancio perfettamente in ordine".
Le critiche sono arrivate sulla determinazione del primo cittadino di voler terminare a tutti i costi il suo secondo mandato. "Se nove anni fa – ha ribattuto il vicesindaco Loris Bernardi – fosse arrivato un commissario, avrebbe devastato Villafranca, non avemmo più avuto nulla a causa di quei cinque milioni di euro di disavanzo. Abbiamo scelto di restare, e non molliamo neanche ora perché vogliamo arrivare in fondo ai dieci anni di amministrazione. Per noi la dichiarazione di dissesto è ingiusta perché consegneremo un Comune sano. Andiamo ad approvare il dissesto con l’idea di continuare ad amministrare, andremo alle elezioni e sceglieranno i cittadini, alle urne".
"Più volte siete stati redarguiti – ha commentato il consigliere di minoranza Mario Guastalli – , il fatto è grave, non era mai successo prima, i disservizi e la mancanza di programmazione negli anni si sono fatti sentire. Sarebbe stato più dignitoso andare alle elezioni". L’intimazione del Prefetto come da procedura, non lasciava scampo: senza la delibera di dissesto finanziario sarebbe stato nominato un Commissario e sciolto il consiglio. L’amministrazione Bellesi ora potrà restare in carica e la gestione ordinaria rimarrà alla giunta che sarà però affiancata da un organo straordinario di liquidazione per la gestione del debito.