"Una vita anestetizzata" Mattei racconta la provincia

Primo libro di una giovane massese: “Il giorno in cui diedi fuoco alla mia casa”

Migration

di Alfredo Marchetti

"Racconto i disagi della provincia". Nuova scommessa letteraria per Francesca Mattei, 29 anni, massese, fresca di specialistica in Sociologia di ricerca sociale a Firenze, oggi interessata alla comunicazione social. Mattei esce su carta il primo marzo con il suo libro "Il giorno in cui diedi fuoco alla mia casa" edito da Pidgin, 172 pagine che dipingono un quadro della vita quotidiana di una città di provincia come può essere Massa. Si tratta di 17 racconti, di cui 9 inediti, con un linguaggio secco, rapido e ritmico, che ci invitano a riflettere. La sintesi del libro viene affidata alla casa editrice, che vede in Francesca la sua prima scrittrice italiana: "Tra le viuzze e i baretti, tra i brindisi con birre economiche e le sniffate nei bagni, personaggi immobilizzati e anestetizzati dalla noia e dall’arrendevolezza vibrano in una continua tensione verso l’evasione. Donne che si mettono a nudo rinunciando ai propri abiti, strappandosi le proprie croste e persino abbandonando la propria pelle, che riducono in cenere ciò che hanno coltivato con minuzia e pazienza, che soffrono l’inconciliabilità delle proprie personalità con le aspettative della società".

Com’è nata l’idea di questo libro?

"Non è stata un’idea confezionata, ma una semplice esigenza del vedere e raccontare un comportamento in un contesto sociale. Ho iniziato a scrivere da alcuni anni. Dopo aver pubblicato alcuni racconti su molte riviste letterarie, tra cui Malgrado le Mosche, l’Elzeviro, Split, Clean Rivista, Narrandom, La Nuova Verd e Voce del Verbo, esordisco con diciassette racconti che raccontano la nostra realtà"

Come hanno influito i tuoi studi nella realizzazione di questa opera?

"Dopo anni a Firenze, sono tornata a Massa per fare servizio civile. Ero al Comune di Massa e ho realizzato la mia tesi sull’emergenza abitativa. Ho avuto modo di conoscere un mondo che fino ad allora non conoscevo"

Com’è stato raccontare quello che tutti noi viviamo, ma non sappiamo contrastare?

"Ho avuto la fortuna di incontrare questa casa editrice che vive sull’attualità. Grazie a questo ho avuto modo di fare una sorta di fotografia di quello che vedevo intorno e questo mi ha dato modo di raccontare l’attualità che tutti noi viviamo, la provincia e la sua vita in quanto tale".