
"Il mio trampolino per il ritorno ad una vita normale". È il commento a caldo di Rita Maggi, una delle donne che ha partecipato al primo laboratorio creativo firmato ’Una vela per la rinascita’. ’Creazioni in stoffa per la rinascita’, il primo laboratorio creativo a terra del progetto di velaterapia si è concluso fra gli entusiasmi e le lacrime delle protagoniste. Cinque donne, di cui tre provenienti dal centro antiviolenza, che hanno seguito un laboratorio che ha dato ai tessuti nuova vita grazie alla creatività e agli insegnamenti delle sarte-coach. Un bel gruppo con le donne del progetto insieme a Silvia Landi e Francesca Menconi, rispettivamente la presidente di Asd Mad, e la coordinatrice del centro antiviolenza ’Donna chiama donna’, le sarte Milena Bernucci, Maura Montali e Antonella Cortesotti, Lucia Boggia e Ariberto Bruzzi titolari di Baratta Veltende che si è ritrovato per tre sabati nei laboratori di Viale Galilei tra macchine da cucire, stoffe d’arredo dai colori vivaci, un grande tavolo su cui far nascere piccoli grandi progetti da realizzare e condividere.
L’iniziale ritrosia delle ospiti è stata ben presto sostituita da entusiasmo e curiosità, i primi progetti dall’impronta personale si sono trasformati in un unico progetto su cui lavorare tutte insieme. Al suono ritmato delle macchine da cucire, con il sottofondo di un allegro cicaleccio sono nate tante borsette colorate che potranno essere regalate a chi deciderà di sostenere il progetto ’Una vela per la rinascita’ dando così la possibilità a un numero sempre maggiore di donne di partecipare alle attività on barca a vela dell’associazione.
Dafne Luciani dopo un lungo periodo di solitudine ha ritrovato la gioia della socialità perduta "Ringrazio tutte voi per la bellissima esperienza, vi porto tutte nel mio cuore. Ognuna di noi ha una storia e questi giorni condivisi mi hanno aiutato a riprendere in mano la mia vita". Margot, il nome è di fantasia, vive sotto protezione, segnata da un duro passato che l’ha gettata nel buio più profondo. Per lei il laboratorio rappresenta un nuovo stimolo per guardare avanti.
Rita Maggi, nella Rinascita da oltre un anno racconta: "Persone generose e speciali come Silvia e tutto il suo entourage sono state in grado di coinvolgere in esperienze meravigliose noi donne provenienti da fatti traumatici, facendoci stare bene, coccolate, amate e rispettate".
Lucia Francia, nota avvocato, costretta a modificare radicalmente i ritmi della propria vita per ascoltare il proprio corpo, si è trovata a scoprire nuove capacità. "Tutti possiamo essere creativi perché la creatività è insita in noi e tutti abbiamo risorse che a volte non percepiamo, ma che nella realtà sono intorno a noi".