
Ieri l’inaugurazione con il presidente della Regione Giani e il prefetto Aprea "Territorio sempre più fragile, non possiamo permetterci di essere impreparati". I locali sono moderni e ben attrezzati. Quaranta volontari e sei mezzi a disposizione.
Nel cuore di Montignoso, la nuova sede del Centro operativo comunale (Coc) della Protezione civile è diventata realtà. Inaugurata alla presenza del presidente della Regione, Eugenio Giani, del sindaco Gianni Lorenzetti, del prefetto Guido Aprea e dell’assessora regionale Monia Monni, la struttura non è un simbolo, ma uno strumento concreto, operativo, pensato per affrontare in modo rapido e coordinato le emergenze. Un investimento da 100mila euro, finanziato per tre quarti dalla Regione, che si inserisce in una rete di presidi che stanno sorgendo in tutta la Toscana per rispondere a un territorio sempre più fragile.
"Da straordinario l’intervento di Protezione civile sta diventando ordinario – ha detto Giani – e dove manca una sede così è il caos. Ma dove c’è il sindaco può guidare con autorevolezza e i soccorsi funzionano". Solo nell’ultimo anno, ha ricordato il presidente, sono stati dichiarati sette stati di emergenza regionali, poi passati a livello nazionale. "Non possiamo permetterci di farci trovare impreparati".
La nuova sede non è solo strategica: è anche moderna, ampia, luminosa e ben attrezzata. Al suo interno ci sono una grande sala per gli incontri pubblici, una sala riunioni per i vertici istituzionali, uno spazio tecnico operativo dotato di grandi monitor da cui seguire in tempo reale il territorio, e un ufficio più piccolo per il lavoro amministrativo quotidiano. Un ambiente studiato per essere immediatamente attivabile, connesso e pronto all’uso. Montignoso si distingue non solo per l’infrastruttura, ma per l’umanità che la anima. La sezione locale conta oggi circa quaranta volontari, molti dei quali con esperienza sul campo. "Siamo nati per gli incendi boschivi, ma ora interveniamo su tutto – raccontano – frane, maltempo, emergenze sociali. I cittadini spesso ci chiamano direttamente: ci conosciamo tutti, siamo una grande famiglia". I mezzi disponibili sono cinque più un piccolo furgone da mille litri, e le attivazioni avvengono in coordinamento con la polizia municipale, spesso via WhatsApp. Nei mesi più intensi si arriva a dieci-dodici interventi, ma anche in condizioni normali il ritmo resta costante.
Bernardo Mazzanti, dirigente della Protezione civile regionale, ha spiegato che proprio Montignoso ha ispirato il bando con cui la Regione ha finanziato otto nuove sale operative. "Questa è la prima ad aprire, ed è tra le più complete. Grazie alla capacità del Comune di spendere bene le risorse, possiamo tornare al Dipartimento nazionale a chiedere nuovi fondi. È la prova che quando c’è visione, squadra e concretezza, i risultati arrivano". Il prefetto ha parlato di "capacità di spendere con efficacia per progetti veri, a servizio della collettività", mentre il sindaco Lorenzetti ha chiuso ricordando gli anni difficili in cui i volontari sono stati costretti a spostarsi da una sede provvisoria all’altra. "Da oggi hanno una casa, e Montignoso ha uno strumento in più per difendere la propria comunità. Non è solo un luogo: è un presidio di sicurezza, collaborazione e fiducia".
Michele Scuto