
Lo prevede ii progetto ’Toscana 2050’. La nostra provincia è già all’altezza
Uno dei punti di forza della Toscana del futuro è la rete dei musei che dovranno sperimentare nuovi modi di erogare cultura. Lo prevede il progetto Toscana 2050 presentato a Firenze alla presenza del presidente Eugenio Giani, del presidente del consiglio Antonio Mazzeo e dell’architetto Stefano Boeri. Ma la rete museale è già oggi un’eccellenza della provincia di Massa Carrara. Sono infatti 27 i musei e gli istituti aperti al pubblico in provincia che costituiscono strumenti fondamentali per capire le identità e la storia delle piccole patrie che compongono il tessuto dei 17 Comuni. Le strutture pubbliche sono 18 e 9 quelle private. Uno dei musei pubblici più visitati è quello del Piagnaro di Pontremoli (nel 2024 ha fatto registrare 21.961 accessi) che ospita 85 menhir:un popolo di pietra sussurra la storia di una misteriosa e sconosciuta civiltà. Le statue-stele sono immagini antropomorfe scolpite in epoca preistorica dai Liguri Apuani, che rappresentano probabilmente numi tutelari della famiglia e del villaggio. Nell’ambito del sistema ’Terre dei Malaspina e delle statue stele’ è nato ’Museando’, progetto di didattica museale realizzato assieme all’Istituto Valorizzazione Castelli: un progetto di comunicazione e promozione integrata per potenziare le strutture esistenti, migliorare la quantità e la qualità dei servizi e dare vita a un sistema di comunicazione e immagine coordinata della rete. Si tratta di percorsi destinati alle scuole per insegnare loro ad utilizzare il museo come strumento di conoscenza. L’approccio è multidisciplinare (storia, scienza, arte, archeologia), si passa dal ’Viaggio nella tradizione degli antichi mestieri’ che apre le porte dei Musei etnografici delle Apuane, di Villafranca e della Valle del Lucido e che fa comprendere il passaggio dal mondo agro-pastorale all’’economia industriale avvenuto tra la fine dell’ 800 e del ‘900, al ’Viaggio al centro della terra’ naturalistico e archeologico (Museo delle Grotte di Equi Terme e quello di Storia naturale di Aulla) dove i viandanti possono districarsi tra ecosistemi sotterranei e processi geologici. L’archeologo che vive in ognuno di noi può fare ricerche al Centro di documentazione di Filattiera e al Castello Aghinolfi di Montignoso. Non poteva mancare il mondo della fantasia, quello delle fiabe sugli antichi torrioni (Castello Malaspina di Massa) e l’epopea del pellegrinaggio sulla Via Francigena. Senza dimenticare librai, navigatori artisti e donne protagonisti nei Musei di San Caprasio di Aulla, della Memoria di Bagnone, dell’Archivio dei Malaspina di Mulazzo, per passare al Museo della Stampa di Fivizzano, all’Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo e ai Musei diocesani di Massa e Pontremoli
Natalino Benacci