Una lunga scia di sangue. Dieci mesi fa la scomparsa di Mattia Grossi

Una lunga scia di sangue. Dieci mesi fa la scomparsa di Mattia Grossi
Una lunga scia di sangue. Dieci mesi fa la scomparsa di Mattia Grossi

Le Apuane hanno preteso un nuovo tributo di sangue. Sono montagne bellissime ma pericolose, da non sottovalutare. Mai. Perchè d’estate o d’inverno, qualcuno purtroppo muore sempre. L’ultima vittima si chiamava Mattia Grossi, aveva solo 34 anni, residente a Montignoso, figlio del noto ambientalista Alberto, originario di Forno. La tragedia avvenne l’11 settembre scorso in un tratto della dorsale rocciosa della Cresta Garnerone che divide il versante di Vinca, nel comune di Fivizzano, da quello di Orto di Donna in Garfagnana. Uno dei giorni più tragici è datato 4 gennaio 2009 quando ci furono, in due incidenti diversi, due vittime: Lorenzo Banci, 29 anni, di Firenze, e Nelmo Cagnoli, 57 anni, residente a Sarzana. Banci precipitò dal versante est del monte Corchia e Cagnoli dal versante sud est del Pania della Croce. Quell’inverno fu drammatico. Il 7 dicembre precipitò per 100 metri in un pozzo carsico sul Pania della Croce, Stefano Chiesa, un vigile del fuoco ausiliario di 32 anni, di Lucca, ritenuto alpinista esperto. Il giorno dopo il pittore Marcellino Bonuccelli, 46 anni, di Camaiore scivolò sul ghiaccio mentre percorreva il sentiero che da Finestra Vandelli porta sul monte Tambura. Precipitò per 150 metri. Qualche giorno dopo sul monte Corchia, nel Comune di Stazzema morì Francesco Battaglia, 60 anni, di Pietrasanta, cadendo in un burrone mentre percorreva un sentiero che da Mosceta porta al rifugio Del Freo.