REDAZIONE MASSA CARRARA

Un senegalese lo salva dalle fiamme: "Un boato: poi è scoppiato l’inferno"

Le testimonianze dei residenti. Cinque case inagibili, 27 persone trasferite. In frantumi le finestre dello stabile

Un senegalese lo salva dalle fiamme: "Un boato: poi è scoppiato l’inferno"

di Patrik Pucciarelli

A salvare il 57enne Andrea Marchi è stato Jerry, un ragazzo senegalese che non ha esitato quando ha sentito l’esplosione, così dal piano terra ha fatto tre rampe di scale e si è precipitato nell’appartamento. "Un forte boato, nel silenzio del sabato mattina, proveniva da un appartamento nella palazzina - racconta il ragazzo -. Così dopo aver salito le scale, mi sono diretto nell’appartamento sfondando la porta e caricando in spalla l’uomo. Poi l’ho portato nel piazzale". A quel punto Marchi è stato soccorso dai sanitari del 118 per poi essere successivamente trasportato in elicottero al Cisanello. "Un eroe raccontano alcuni residenti, andrebbe data una medaglia a questo ragazzo. Non è da tutti fare quello che ha fatto, si è buttato nelle fiamme per salvare una persona". Il giovane non solo ha salvato Marchi ma ha "aiutato i vigili del fuoco a stendere la manichetta e sfondare le porte" conclude Jerry.

Un inferno quello divampato nello stabile in via Pucciarelli, dove il boato è stato sentito anche da chi abitava distante dal luogo dell’esplosione. Così chi era in casa parla di "una sensazione simile a un terremoto", dove tutto è tremato e poi qualcuno ha iniziato a urlare fuori dalla finestra. In strada si sono precipitati anche i residenti delle abitazioni limitrofe che hanno avvertito i soccorsi e sono rimasti poi inermi a osservare le fiamme che uscivano dall’appartamento. "Ho sentito il boato è tremato tutto - racconta un ragazzo residente nella palazzina - ho preso subito in braccio mia figlia e mi sono precipitato giù per le scale. Menomale nell’appartamento esploso non c’era il gas". Sembra che le utenze di Marchi fossero staccate visto che era tornato a casa da poco dopo una lunga permanenza in carcere.

Complessivamente "le persone evacuate a seguito dell’incendio sono 27, di queste 13 hanno trovato una sistemazione autonoma, mentre delle restanti 14 se ne sono fatte carico i servizi sociali del Comune – spiega la vicesindaca e assessore al Sociale Roberta Crudeli -. Ci tengo anzitutto a ringraziare don Marino Navalesi e la parrocchia di San Pietro, ad Avenza, che ci ha dato un aiuto fondamentale, tanto immediatamente dopo all’evacuazione dello stabile, mettendo a disposizione l’oratorio, sia nella fase dell’accoglienza. Le 14 persone (6 donne, 7 uomini e una minore) di cui ci siamo occupati sono divisi in sei nuclei familiari tre dei quali andranno nelle case Erp dell’ex ospedale San Giacomo, in via Carriona, e altri tre che saranno invece accolti nella casa del Pellegrino di piazza Finelli, ad Avenza, fino a che non potranno tornare regolarmente nelle proprie case".