
I soldi per realizzare la struttura, almeno sulla carta, ci sono: 8 milioni del Pnnr dalla Regione Toscana destinati alla provincia di Massa Carrara. Quelli per comprare l’area si dovranno trovare. Quando l’importo sarà definito perchè al momento la trattativa con la società delle Ferrovie “Sistemi Urbani” è ancora in corso e il conto finale non c’è. Ma ormai il dato sembra tratto, almeno sulla scelta dell’area dove costruire l’attesa Casa della Salute: quella ferroviaria, 10 mila metri quadrati liberi. E in settimana potrebbe esserci anche il progetto definito: un edificio di 1.250 metri quadrati, tre piani, viabilità, parcheggi e verde pubblico. E’ la volta buona? "Certo, si farà. Del resto ora o mai più – risponde deciso il sindaco di Massa Francesco Persiani –. L’occasione di poter beneficiare dei finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e di resilienza non tornerà più. E’ per questo che stiamo lavorando in sinergia con l’Asl Toscana nord ovest per conseguire un obiettivo che tutti sanno essere fondamentale e non più differibile. Devo ringraziare il direttore generale Maria Letizia Casani, il direttore della Zona delle Apuane Monica Guglielmi e i loro rispettivi staff tecnici e amministratvi, per la determinazione con cui stanno collaborando con l’amministrazione comunale per portare a casa il risultato".
Una struttura sanitaria ormai indispensabile per il territorio, la Casa della Salute, considerando i problemi e l’inaduatezza del centro di via Bassa Tambura. "La Casa della Salute, o meglio la Casa di Comunità, secondo le ultime definizioni, che verrà realizzata – sottolinea Persiani – diverrà un presidio socio-sanitario per tutta la zona delle Apuane e non solo per Massa. Potrà accogliere moltissimi servizi, tra cui una presenza medica 24 ore su 24 per 7 giorni la settimana, e infermieristica almeno 12 ore per 67 giorni, servizi di cure primarie erogate da equipe multidisciplinari, servizi di specialistica ambulatoriale, servizi sociali, la Centrale operativa e tanto altro. E a Massa consentirà senz’altro di chiudere una volta per tutte il Distretto di via Bassa Tambura che non è più in grado di garantire l’efficienza e la funzionalità necessarie".
Anni di discussioni, attese, scelte e ripensamenti, fino all’individuazione dell’area della Stazione Ferroviaria. Come ci si è arrivati?
"Dopo aver passato in rassegna le varie soluzioni e alternative, pur ritenendo sotto il profilo astratto che il nuovo Monoblocco del vecchio Ospedale SS. Giacomo e Cristoforo sarebbe stata una sede ideale poiché lì si sarebbe potuto realizzare anche il cosidetto Ospedale di Comunità – spiega Persiani – l’impegno eccessivo di spesa ha comportato la necessità di individuare un’alternativa fattibile. Da tempo, ancor prima dell’insediamento dell’attuale giunta regionale, avevamo ripreso in mano la possibilità di collocare la nuova struttura nella zona della Stazione ferroviaria e quindi ci eravamo interfacciati con ’Sistemi Urbani’ delle Ferrovie. Se nel 2013 l’iter non fosse stato interrotto forse a Massa avremmo già avuto la nuova Casa della Salute. Ora abbiamo tutti le idee molto chiare sul dove proporre alla Regione la nuova edificazione". Un percorso non ancora definito in tutti i dettagli e pieno di insidie: l’acquisto dell’area, il rischio delle bonifiche, la realizzazione dell’edificio quando il finanziamento europeo impone una tempistica piuttosto stringente.
Ma basteranno gli 8 milioni di euro destinati alla Casa della Salute di Massa dalla Regione Toscana?
"Sono 6,2 milioni dal Pnrr e 1,8 messi da tempo in bilancio dalla Regione. La somma non è poca ma potrebbe non essere in effetti sufficiente – dice Persiani –. Stiamo ragionando con l’Asl per trovare le soluzioni nel più breve tempo possibile. Concordo con chi, rappresentanti delle istituzioni e dei sindacati, da un lato hanno sollecitato il territorio a fare sistema, dall’altro hanno invocato una soluzione all’offerta sanitaria in un territorio abbandonato (lunghe liste di attesa ad esempio). Penso che realizzare la Casa di Comunità a Massa, facendo convergere su questo progetto tutte le risorse disponibili, sia l’unica risposta possibile a entrambe le sollecitazioni".