di Rachele Della Godenza
Cosa incontra un pellegrino che attraversa il territorio apuano percorrendo la Via Francigena? Quali sono i luoghi che incantano? Quali i tratti consigliati? Quali alloggi? Quali difficoltà? Da interviste con pellegrini, appassionati e associazioni emergono aspetti positivi e criticità in cui i viandanti possono imbattersi durante il percorso. Le tappe a piedi in questa zona sono tre e collegano Pontremoli a Massa, mentre in bici sono due. Giorgio Simoncini – presidente della sezione CAI di Filattiera - specificando le caratteristiche del percorso, spiega:" La maggior parte del tratto che va da Pontremoli a Filattiera purtroppo si svolge su asfalto. Dal comune di Filattiera fino a Sarzana il 90% del percorso si snoda in ambiente naturale". Questo aspetto per molti trekkers può essere irritante, ma come ci racconta Lawrence Gilardi, giovane pellegrino che a soli 21 anni, lo scorso anno ha deciso di intraprendere in solitaria un pellegrinaggio che lo ha portato a percorrere 2100km in 70 giorni di cammino , partendo da Londra e arrivando a Roma: "tutti i tratti hanno qualcosa da offrire, basta immaginarseli nel giusto modo e cercare di lasciare la fantasia scorrere, immaginando quella stessa strada secoli prima, con carri trainati da buoi, con la natura che ha il sopravvento. C’è un forte aspetto spirituale nei miei viggi".
Lawrence è solo uno dei numerosi pellegrini italiani che hanno scoperto luoghi inediti del territorio apuano viaggiando sulla Francigena, come il borgo medievale di Ponticello, l’antica Pieve di Sorano, o l’ospitale di San Jacopo D’Altopascio (antico ostello per i viandanti). "Il percorso è adatto a tutti per quanto riguarda la Lunigiana" spiega Mattia Olivieri, guida ambientale ed escursionistica Sigeric e socio dal 2017 dell’Associazione “Farfalle in cammino”, "monitorando i flussi turistici dal Centro didattico Pieve di Sorano - punto tappa della Via Francigena e area ristoro – si osserva un aumento degli appassionati, meno equipaggiati e allenati, che svolgono tappe più brevi, utilizzando in alcuni tratti il treno, e l’incremento dei pellegrini italiani - dato che è “esploso” soprattutto dopo il periodo pandemico. Si nota anche un aumento dei turisti stranieri che decidono di fare il pellegrinaggio in Europa e in Italia. Comunque", continua, "una delle maggiori criticità riscontrate nell’area lunigianese sono gli alloggi. Nelle località intermedie da Pontremoli ad Aulla non ci sono strutture ricettive per i pellegrini" - ammette Olivieri - "Ci sono B&B e agriturismi di cui i viaggiatori fanno uso, si tratta però di strutture che propongono prezzi più alti rispetto agli ostelli, nonostante la “scontistica”adottata per coloro che possiedono il “passaporto del pellegrino“". Attualmente, l’unico ostello che copre quest’area che però solo in parte fa fronte al problema è nato da un progetto proposto dalla cooperativa SIGERIC SOC. COOP, nata per creare un’offerta che risponda alle esigenze di ogni turista in Lunigiana. Si tratta dell’Ostello “La Stele“ - a Treschietto, Bagnone (MS)- tale struttura sarebbe perfetta per i pellegrini poichè offre prezzi alla portata di tutti, ma si trova a circa 89 km dal percorso della Via Francigena. Ciononostante nelle città principali sul cammino, Pontremoli e Aulla, le strutture ci sono e sono ben organizzate. L’esperienza di Lawrence Gilardi al castello di Pontremoli è stata "speciale". Arrivato ad Aulla il pellegrino ha invece trovato ristoro all’Abbazia di San Caprasio, apprezzando particolarmente l’ottima accoglienza e generosità da parte del parroco locale.
Si scopre così uno dei territori più suggestivi d’Italia dal punto di vista di pellegrini che ancora dopo secoli percorrono chilometri mossi dal loro amore per il cammino.