PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

Sylvestre Gauvrit, "Siamo Perfetti perché Siamo Imperfetti" a Massa Carrara

Uno scultore francese, Sylvestre Gauvrit, analizza un blocco di marmo da 25 tonnellate e vede un'opera imperfetta ma di grande bellezza. La sua creazione, "Come with Me", è un invito a guardare la bellezza con occhi diversi. Un cambio di paradigma che porta l'artista a viaggiare in Asia per trovare nuove opportunità.

"Siamo perfetti perché siamo imperfetti". Parte da un concetto lo scultore francese Sylvestre Gauvrit, analizza il blocco da 25 tonnellate, dentro vede già la sua opera nascosta, forse timida. La vede imperfetta accarezzata dalle fragili crepe del Calacatta macchia vecchia, ma nel difetto c’è la bellezza e così azzarda. E’ mattina nello studio di scultura di Alessandro Mosti a Massa, Sylvestre sta guardano la sua creazione, due vortici uno alto 3 metri, l’altro 2,50 su una base di 6. Imponenti ma leggeri che si allungano verso l’alto "due veli che girano intorno e nascondono due figure che ballano accanto – descrive Gauvrit con il suo accento francese –. accompagnate dal marmo, una pietra magica". ‘Come with Me’ così l’ha chiamata, perché le due figure si nascondono ma si cercano e nel dinamismo sussurrano ‘vieni con me’.

Una provocazione è invece meno nascosta "perché nel concetto della scultura in marmo c’è sempre la volontà di evitare il difetto – prosegue –. In questo caso il difetto fa la bellezza, le nostre cicatrici che ci rendono più forti e più belli, non c’è perfezione. Siamo perfetti perché siamo imperfetti c’è un’etica dietro queste rotture, un cambio di paradigma dove bisogna guardare la bellezza con occhi diversi". Unica e questo il committente lo sa bene, lui che la esporrà a Singapore ad Asian Square all’interno di un grande palazzo. E’ proprio in Asia che Sylvestre ha ritrovato la voglia di mettersi in gioco, là "ci sono paesi artisticamente in via di sviluppo rispetto all’Europa dove da anni il mercato e la crescita rimangono ferme – commenta l’artista –. Si trovano opportunità come una volta succedeva in Europa questo mi spinge a una ricerca continua".

Uno studio verso le sculture di grande scala, affascinato dallo spazio quando spedisce imponenti opere a Hong Kong nelle città di Kowloon e Shenzhen. Quello studio che inizia a 18 anni dove scopre che la maturità scientifica non è la sua strada. "Non venivo da una famiglia di artisti così ho fatto un viaggio dopo la maturità mi sono preso un anno sabbatico perché volevo capire cosa fare della mia vita – racconta –. Sono andato a Bali e ho trovato diversi scultori e una famiglia di artisti mi ha ospitato. Una volta tornato in Francia ho provato con un coltellino Opinel e un pezzo di legno a fare una scultura e da quel momento la voglia di migliorarmi è stata un crescendo, non mi sono più fermato. Ho provato a iscrivermi all’accademia d’arte in Francia ma non avendo studi artistici non mi hanno accettato e sono venuto in Italia all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Ero attratto da Michelangelo, dal marmo, spinto da un magnetismo che mi ha attratto e convinto dall’avversione verso l’arte concettuale francese che mi ha allontanato dal mio paese".

Dopo 20 anni passati tra gli studi di Carrara e Pietrasanta Sylvestre, all’età di 40 anni, decide che è arrivato il momento di cambiare aria e così si trasferisce in Olanda all’Aia. Anche in questo caso ha ritrovato la sua ispirazione così da 6 anni vive e lavora in terra olandese ma come in questo caso non abbandona i suoi vecchi laboratori di scultura per seguire qualche progetto.