Strutture abbandonate al degrado Proteste in via Bassa Tambura

Via Bassa Tambura e strutture in degrado. Lungo la strada provinciale, dopo il bivio per Casette, proprio sul canale che scende dal versante, insistono due strutture che un tempo erano utilizzate a scopi produttivi. Una, sopra la strada, era sede di produzione di energia elettrica e l’altra, sotto strada, era adibita a segheria e laboratorio di marmi, entrambe alimentate dall’acqua che in quel punto è abbondante. Sono strutture abbandonate da tempo e quindi in avanzato stato di degrado. Dalla casina della "luce elettrica" , così era chiamata, i cornicioni del tetto sono pericolanti e le tegole, visibilmente smosse, rischiano di precipitare sulla strada sottostante. Mentre, l’opificio del marmo, che fino a poco tempo era meta di balordi e ridotto a discarica, rischia nuovamente di essere occupato in quanto tutte le reti di recinzione sono state divelte. Sulla questione interviene il comitato "Una montagna da salvare", invitando l’amministrazione ad occuparsi delle strutture abbandonate lungo l’asta del Frigido, spesso prese di mira da atti vandalici. Il piazzale della vecchia segheria era stato trasformato in una discarica a cielo aperto e, una volta ripulito, l’area era stata recintata con pali e reti protettive. Da alcuni giorni la recinzione si presenta abbattuta e il rischio è che il piazzale torni ad essere nuovamente una discarica. Mentre per la struttura della "luce elettrica" è necessario un intervento per la messa in sicurezza dei cornicioni penzolanti che mettono a rischio l’incolumità e la sicurezza di chi si trova a passare lungo la strada.

S. C. Strenta