REDAZIONE MASSA CARRARA

Stop all’insabbiamento. Accordo su tempi e lavori per la foce del Frigido. Spesa di 4,75 milioni

Previsto un nuovo assetto dei pennelli per favorire la ‘spinta’ verso mare dei detriti. Stabiliti i rapporti operativi fra Comune e Regione per utilizzare le risorse. Gara di appalto prima di aprile, cantieri da ottobre e conclusione a marzo ’26.

Partiranno tra un anno i lavori contro l’insabbiamento alla foce del Frigido

Partiranno tra un anno i lavori contro l’insabbiamento alla foce del Frigido

I soldi stanno per arrivare sul conto del Comune di Massa e c’è l’accordo su tempi e lavori: il progetto che cambierà le protezioni alla foce del Frigido e dovrebbe evitarne il costante insabbiamento sembra arrivato in dirittura di arrivo. A ottobre il Genio civile della Regione ha infatti assunto gli impegni di spesa a favore di Artea per gli interventi effettuati dai Comuni, finanziati con il Fondo sviluppo e coesione 2021-2027, e la giunta ha approvato lo schema di atto d’obbligo che stabilisce i rapporti operativi fra Comune e Regione per utilizzare le risorse, 4,75 milioni di euro in tutto, come stabilito dall’accordo per lo sviluppo e la coesione fra Governo e Regione di marzo. Il nodo essenziale ora è quello dei tempi da rispettare: validazione progetto esecutivo entro marzo 2025, apertura della gara di appalto prima di aprile e aggiudicazione prevista entro il 30 giugno. Poi c’è l’estate di mezzo, meglio non andare a toccare il litorale. Quindi consegna dei lavori a ottobre con una durata di circa 6 mesi, con conclusione prevista a fine marzo del 2026.

I lavori sono attesi da anni, Regione e Comune ci hanno lavorato fianco a fianco almeno dal 2020: prevede un nuovo assetto dei pennelli per favorire la ‘spinta’ verso mare dei detriti così da evitarne una continua ostruzione che invece innalza il livello di rischio in caso di piogge e piena del fiume, in concomitanza con le mareggiate a fare da ulteriore tappo. Il progetto definitivo era stato consegnato a ottobre del 2023. Con il tempo sono salite anche le cifre in ballo necessarie: da 2 milioni e 580mila euro si è arrivati oggi a 4 milioni e 750mila euro.

Le opere, in pratica, prevedono il dragaggio dell’area foce e scavi per posa ed imposta opere rigide, il recupero del materiale inerte per ripascimento libero che dovrebbe essere destinato in prima battuta alla zona di fronte alla Colonia Motta, il prolungamento dell’attuale banchina alla foce su massi pilonati per creare un pennello gemello a quello esistente e rimozione di quello lato Carrara esistente oltre a prolungamento e chiusura della esistente scogliera soffolta sino al pennello ricostruito. Sull’area, inoltre, si potrà intervenire senza troppi intoppi perché l’anno scorso si è chiusa la procedura di rimozione dei vincoli Sir che ancora gravavano su tutto l’arenile dalla zona della Partaccia fino al Frigido.