Sterilità del maschio: "Serve la prevenzione"

Problema in crescita, gli specialisti corrono ai ripari: "Bisogna cambiare cultura"

Sterilità del maschio: "Serve la prevenzione"

Sterilità del maschio: "Serve la prevenzione"

L’Ordine dei medici provinciale fa il punto sulla sterilità maschile. Un fenomeno in aumento, su cui si è riflettuto nella Giornata dell’Andrologia, istituita dalla Società italiana di andrologia per mettere in luce i disturbi e le patologie maschili verso le quali, per distorsioni culturali, non viene attuata un’adeguata prevenzione o diagnosi precoce. Il presidente dell’Ordine dei medici, Carlo Manfredi e gli andrologi Bruno Bianchi e Paolo Rossi, fanno il punto sulla delicata situazione. "Uno dei problemi emergenti nella società italiana – illustra Manfredi - è quello della scarsa natalità. Molte sono le cause. Implicazioni psicologiche come la paura del futuro, che si riflettono in una minore voglia di mettere al mondo figli. L’età della prima gravidanza dilazionata nel tempo. Si fa un solo figlio con lo spettro che la devastazione ambientale, le sostanze chimiche diffuse riducono la fertilità sia del maschio che della femmina. Dobbiamo valutare questa situazione affinché nel futuro si possa recuperare una migliore capacità riproduttiva". "In Italia - prosegue Rossi - sono nati 300mila bambini in meno rispetto al passato. Oltre che a livello sociale, questa mancata crescita demografica ha ripercussioni anche sull’economia perché non ci sarà più una popolazione capace di badare agli anziani, di lavorare e mantenere le pensioni. E questo è da ricondurre a un numero sempre più ridotto di spermatozoi. Vent’anni fa una persona aveva 120 milioni di spermatozoi: oggi a malapena 20milioni e in alcuni casi viene considerato fertile chi ne ha 15 milioni. Questo deriva da un ambiente inquinato, ma anche da un mancato interesse per la cura dell’apparato genitale maschile. Quindi bisogna valutare il miglioramento della qualità del liquido seminale, con visite andrologiche precoci dai 18 anni, con esami del liquido seminale".

"Purtroppo i maschi - conclude Bianchi - in cui il maschio non viene negli ambulatori. Oggi vediamo che il desiderio del matrimonio, della convivenza e del cercare un figlio, nel maschio, inizia dopo i 40 anni, quando i problemi di fertilità sono irrisolvibili. Sono un socio fondatore della Società Italiana di Andrologia, fondata a Pisa nel 1976 e appartengo al primo gruppo di specialisti che ha terminato la specializzazione nel 1980. A quei tempi c’era la medicina scolastica efficiente e la visita di leva che contribuivano ad evidenziare alterazioni. Oggi tutto questo non esiste più. Sappiamo che il controllo del pediatra avviene nei primi anni di vita, entro i tre anni si può intervenire con successo. Invitiamo i giovani a farsi visitare intorno ai 15 anni - perchè é lì che possono insorgere delle problematiche che, se trascurate, mettono a repentaglio la qualità di vita del maschio".