I DANIELE ROSI
Cronaca

Sopra i 4 mila metri Per ritrovare se stessi

La nuova impresa della psicologa Barbara Pucci che ha portato un team di suoi pazienti sulla vetta del Monte Rosa

di Daniele Rosi

Nuova sfida estrema portata a termine dalla carrarese Barbara Pucci. La giovane psicologa, dopo aver affrontato lo scorso anno la sfida dello stretto di Messina, attraversato a nuoto dopo ore di allenamento in piscina, e percorso il deserto rovente di Rub’Al Kali alcuni mesi fa, potrà aggiungere al proprio percorso personale anche la scalata dell’imponente Monte Rosa e la traversata delle Tre Cime di Lavaredo, compiute alla fine di luglio insieme ad alcuni dei suoi pazienti.

Una vetta ardua quella del Monte Rosa, che tocca i 4634 metri, costringendo Barbara e il suo gruppo di coraggiosi pazienti a resistere alle temperature più fredde, ben sotto zero gradi. Impresa che, proprio come le precedenti, ha richiesto grande forza di volontà unita a una forte motivazione. Elementi fondamentali in queste imprese, per un percorso fatto di determinazione, coraggio e profonda introspezione personale, che la psicologa ama usare come messaggio verso i suoi stessi pazienti, incitandoli a non porsi limiti e darsi sempre nuovi obiettivi nella vita. Il 21 luglio, ancor prima dell’alba, Barbara ha iniziato la sua scalata al Monte Rosa insieme al gruppo, con la partenza fissata alle quattro del mattino: orario scelto per garantire le migliori condizioni possibili e prevenire lo scioglimento della neve.

"All’inizio è stato uno spettacolo senza paragoni - ricorda la psicologa - ma durante la scalata le condizioni hanno iniziato a diventare più difficili. Verso le otto del mattino, a soli 1000 metri dalla vetta, siamo stati sorpresi da una bufera di neve implacabile che ha fatto precipitare le temperature fino a un gelido -17 gradi". Nel momento più critico della bufera, la psicologa racconta di come l’ultimo tratto sia stato quello più difficile, alle prese con il freddo e una grande stanchezza, dovuto allo sforzo fisico per resistere in quel contesto.

"Ho sentito che la mia vita era in pericolo – prosegue Barbara nel racconto - così ho brandito la piccozza con tutta la forza che avevo, e l’ho usata per aiutarmi nella scalata. Ho urlato come una dannata, ho dato tutto e mi sono presa la vetta. L’atteggiamento mentale avuto, frutto di un intenso lavoro su me stessa, mi ha permesso di affrontare l’emergenza".

Dopo la sfida del Monte Rosa, il gruppo si è spostato alle Tre Cime di Lavaredo. Un percorso di crescita personale pensato per andare oltre la semplice consulenza. Un modo per coinvolgere il gruppo a confrontarsi con paure e limiti, spingendoli a superare le barriere. "Molti di loro hanno ottenuto cambiamenti significativi nella loro vita personale, familiare e professionale – conclude la psicologa – e tutti dovrebbero avere il coraggio di lavorare su di sé, concedendosi di vivere esperienze che prima ritenevano inaccessibili".