"Ora chiudete la discarica". A Montignoso l’appello del Comitato civico: preoccupano le analisi di Arpat

Il percolato finito nel Lago di Porta e a pochi passi dalla falda dove pescano gli acquedotti. I dati confrontati con gli standard degli scarichi industriali: "Ma quella è un’oasi protetta"

Montignoso (massa Carrara), 13 maggio 2024 – I risultati delle analisi di Arpat dopo lo smottamento del 6 maggio nella discarica di Cava Fornace non confortano il Comitato dei cittadini che da anni si batte per la chiusura del sito e ora torna a sollecitarla insieme alla bonifica. "Si legge che i risultati delle analisi sono compatibili con la natura dei rifiuti conferiti nella discarica e che il confronto delle analisi con gli standard relativi agli scarichi industriali hanno rilevato che i limiti sono stati rispettati ad eccezione del ferro, dell’alluminio e dei solidi sospesi – spiega – . E con interesse abbiamo letto che i predetti sforamenti deriverebbero dallo stoccaggio della marmettola, la stessa marmettola che da quando sono scadute le autorizzazione per PAA, il sindaco Lorenzetti e gli industriali del lapideo avrebbero volentieri conferito a Cava Fornace fino al riempimento". E ricorda che le analisi Arpat eseguite un anno fa avevano evidenziato "nel controllo dei piezometri sforamenti importanti ed inquietanti di sostanze inquinanti come ferro, tricloromentano, manganese, arsenico".

«Da mesi chiediamo ad Arpat, Regione e Comuni di effettuare nuove analisi dei pozzi e ora vogliono tranquillizzarci come se tutto andasse bene – continua il Comitato –. Noi non ci sentiamo per nulla rassicurati né confortati, considerando che il percolato, presumibilmente mescolato ad acque meteoriche, è finito in quantità enormi nel Lago di Porta, in una zona umida protetta dall’Unione Europea, collocata a pochi passi dalla falda dove pescano gli acquedotti della Versilia: Il lago non è un’ area produttiva e non ci basta che il confronto dei risultati di Arpat sia stato fatto con standard di scarichi industriali. Forse queste analisi dovrebbero essere confrontate con quelle fatte su aree naturalistiche protette. Analisi perfette (e qui comunque ci sono sforamenti di ferro, alluminio e solidi sospesi) per la discarica, ma le stesse vanno bene anche per il Lago? Davvero dobbiamo stare tranquilli? Il lago non è area industriale ma oasi verde, un ecosistema a rischio dove si è riversato lo sversamento proveniente da una discarica che avrebbe dovuto avere standard di sicurezza elevatissimi".

Rischi evidenziati da sempre quelli legati alla discarica, vicina al Lago e ai centri abitati e i sostenitori di Cava Fornace. "Oggi, davanti a quanto accaduto, nessuno può più parlare di garanzie e rassicurazioni" sottolinea il Comitato. E domani, l’incontro dei Comuni di Montignoso e Pietrasanta con l’assessora regionale Monia Monni che il Comitato ricorda di non riuscire ad incontrare da anni, "viene per parlare di Cava Fornace e non ci cerca, ritiene di poter continuare a non confrontarsi con i cittadini".