
Un sit in in difesa della sanità locale e in particolare del monoblocco di Carrara. Ieri il Coordinamento regionale toscano di salute, ambiente e sanità si è riunito in piazza Aranci per poi essere ricevuto dal prefetto Guido Aprea. Gina De Angeli e Marco Lenzoni hanno protestato in difesa del servizio pubblico. "Andiamo dal prefetto – ha spiegato Lenzoni – perché quando viene interrotto un servizio pubblico sanitario lo Stato deve intervenire. Chiudono il Monoblocco e le autorità, a costo di chiamare la protezione civile, devono bloccare questa calamità non naturale. Da 900 posti letto in provincia siamo scesi a 300 con servizi privati che hanno superato quelli pubblici. Ci sono sempre meno soldi, ma la sanità privata prende sempre più spazio".
"La chiusura del Monoblocco – sostengono dal coordinamento – è finalizzata a far quadrare i bilanci di una sanità sempre più tesa al risparmio e alla privatizzazione. Così assistiamo allo smantellamento con una ricaduta sul Noa di Massa perché ambulatori e servizi, oggi interni al Monoblocco, saranno accorpati con gravi conseguenze. La vicenda del Monoblocco insegna a non abbassare la guardia, a sviluppare la più ampia unità e solidarietà tra cittadini, utenti, lavoratori, per una battaglia attraverso iniziative e mobilitazioni. Il nostro comitato attraverso l’attività di questi anni, ha compreso l’importanza a non delegare a mantenere la propria autonomia nei confronti di istituzioni, dirigenti, Asl, partiti e gruppi politici, per la difesa di beni così preziosi come la salute".
Attaccando la politica sanitaria di questi anni, il Comitato parla di una "politica demenziale e complice di smantellamento del servizio sanitario pubblico nazionale attraverso una gestione aziendalistica e logiche di avallo a politiche di contenimento dei costi, di risparmio su personale, ospedali, strutture e servizi".