"Siamo in Sicilia: il piccolo è in ospedale"

Dopo due mesi di silenzi il giovane padre che aveva denunciato la scomparsa del figlio è stato informato che il bimbo è a Catania.

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di Claudio Laudanna

CARRARA

"Siamo in Sicilia, il bambino è in ospedale". Dopo due mesi di silenzi, paure e denunce, l’incubo del giovane padre carrarese che dai primi di giugno cercava sua figlio si è materializzato sabato notte. Una telefonata sbrigativa lo informava che il piccolo, 4 anni, si era fatto male in casa e che era dovuto essere portato in ospedale, tutto qui, nessun altro dettaglio, nessun altra notizia, solo un carico di ulteriore angoscia a quello che il ragazzo già si porta sulle spalle ogni giorno dallo scorso giugno. Come aveva raccontato lui stesso a La Nazione quasi due mesi fa, il suo incubo a occhi aperti è cominciato il 4 di giugno quando, improvvisamente, la sua compagna e madre del bambino è uscita di casa assieme al piccolo per non fare più ritorno.

Della vicenda l’uomo aveva anche informato le autorità e aveva anche sporto una formale denuncia, il 9 giugno, per ‘sottrazione d’incapace’, ma nonostante tutto in più di due mesi non aveva ottenuto nulla se non poche indicazioni frammentarie da parte di una parente della compagna. Questo fino all’altra sera quando ha scoperto non solo che il bimbo era in Sicilia, a Ragusa, ma che era dovuto essere ricoverato d’urgenza in ospedale, a Catania, dopo un brutto incidente domestico i cui particolari non sono ancora chiari. Immediatamente il padre ha così deciso di correre al capezzale del figlio e, in quel momento, ha scoperto di avere attorno a sé tante persone che gli vogliono bene e che hanno deciso di aiutarlo. In poche ore è così partita una raccolta di fondi per aiutarlo a comprare un biglietto aereo per la Sicilia e permettergli di trovare un alloggio nella città etnea.

"E’ da un mese che sono accanto al ragazzo in tutta questa vicenda – racconta Lorella Bontempi che per prima ha avuto l’idea della raccolta fondi -. Quando mi ha raccontato cosa fosse successo al bambino mi sono subito offerta di aiutarlo e ho pensato che in tanti, conoscendo lui e la sua storia, avrebbero fatto lo stesso. Per questo ho prima lanciato l’idea della raccolta fondi sui social e poi ho allestito un punto dove poter lasciare un contributo al Divas bar di via Rinchiosa. Grazie al contributo di tanti e all’interessamento del gruppo ‘Te lo dono col cuore Apuania’ e di Federica Barbieri il ragazzo già oggi (ieri, ndr) è partito in aereo per la Sicilia e lì alloggerà in un bed & breakfast il cui gestore, saputa la storia, gli farà un prezzo di favore. Sperando che il bimbo migliori dovrà comunque stare giù almeno fino a fine mese e per questo ogni contributo ancora oggi è bene accetto. Chi vuole contribuire può andare al bar tutti i giorni dalle 7 alle 20".