Un’ospite della rsa Villaverde del lago di Comano si tolse la vita la notte tra l’8 e il 9 novembre del 2016, lanciandosi dal secondo piano della struttura. Episodio in seguito al quale scattarono due arresti e sono imputate tre persone per abbandono di persone incapaci. Secondo la Procura di Massa nella struttura erano ospitate più persone di quelle consentite dalla normativa regionale, in vigore dal 2008. Ieri mattina in Corte d’Assise, presieduta da Ermanno De Mattia insieme al giudice togato Fabrizio Garofalo, è stata ascoltata tra gli altri anche una dipendente regionale che ha spiegato come "è vero che ve ne fossero di più ma le realtà che avevano ricevuto la relativa autorizzazione in tempi precedenti alla nuova normativa potessero averne in numero superiore". E ha aggiunto, comunque, di ritenere che "in quell’azienda non potevano starci pazienti psichiatrici", sottolineando la necessità di "affidarli a strutture ad hoc anche per soggiorni temporanei". Di diverso avviso un altro medico ascoltato in mattinata, che ha spiegato come secondo lui la rsa fosse "struttura idonea", aggiungendo anche che la donna deceduta nel novembre 2016 in passato "aveva comunque già messo in atto altre volte gesti anticonservativi nel 2013, sia lanciandosi dalla tromba delle scale in un’altra struttura che fuori da un’automobile".
Irene Carlotta Cicora