
Il pm Alessandra Conforti
Massa, 4 febbraio 2015 - HA PATTEGGIATO la pena a due anni di reclusione, con indotto beneficio della sospensione condizionale. Così Stefano Della Bona, 50 anni, mister di una squadra di calcio femminile della provincia spezzina, accusato del reato di «atti sessuali su minore» per gli incontri proibiti che ebbe con una giocatrice di 16 anni, originaria della Spezia, da lui allenata e di cui si era invaghito. Il pm Alessandra Conforti ha dato l’assenso alla proposta avanzata dall’avvocato Pasquinelli del Foro di Massa. Il gip Alessandro Trinci ha ritenuto congrua la pena. Nessun commento da parte degli avvocati di parte civile Daniele Caprara e Giovanna Barsotti che col pattegiamento sono stati scalzati dalle interlocuzioni dibattimentali. Ma la soluzione processuale apre ora la strada alla causa civile per il risarcimento del danno.
IL «FATTACCIO» si consumò in una piazzola fuorimano ai margini dell’abitato di Poveruomo, all’interno dell’auto del mister, sulla quale gli uomini della squadra mobile di Massa avevano piazzato una cimice. Lì, nell’estate del 2013, lo colsero quasi in in flagranza, prima che il rapporto si consumasse nella sua completezza ma in una fase che legittimò le manette. Fu la chiusura del cerchio di un’indagine avviata da investigatore privato arruolato dai genitori della ragazza che non si capacitavano degli strani comportamenti della figlia.