Scatta la corsa ai funghi Nei ristoranti liste d’attesa

I fungaioli sono al lavoro ma i porcini si trovano soprattutto nell’alto Appennino. Sono tanti i “ghiottoni“ che si stanno presentando nei locali lunigianesi

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di Natalino Benacci

Si allungano a dismisura le liste di attesa nei ristoranti lunigianesi per gustare i funghi del bosco, ma la stagione è partita quasi al rallentatore. Il meteo non aiuta e i cercatori di funghi, invece di riempire i loro canestri, sono costretti a sfogliare la margherita col naso all’insù scrutando lune e anemometri per alimentare la speranza di una buona caccia. In servizio permanente effettivo sono comunque davvero numerosi i "detective" del boleto che in Lunigiana e sull’intero territorio apuano riescono a catturare nel bosco anche le cappelle più nascoste per riempire le loro cassette da esporre come veri trofei davanti ai vari “ghiottoni“ di turno. Ma sono pur sempre una minoranza eletta.

Dopo le prime avvisaglie, la svolta era attesa già la scorsa settimana: quando erano previsti almeno deipiovaschi, il tempo ha però fatto retromarcia e nel "buco" si è infilato pure Eolo che ha fatto "tabula rasa" delle aspettative adrenaliniche del popolo fungaiolo nel territorio dell’antica Diocesi di Luni. Se ne lamentano sui social gl’indovini del porcino che hanno messo in piedi una vera “rete di sentinelle“. Qualche bollata sulle fasce alte dell’appennino alla periferia delle fungaie è stata scoperta, ma sono solo spiccioli per i paperoni del canestro, quelli che riforniscono anche i ristoranti con il logo del porcino sull’insegna. E così si è scatenata una vera e propria gara nell’accaparrarsi uno dei simboli delle prelibatezze gastronomiche del territorio. Sono già affollati i plotoni di buongustai che hanno fatto la fila nell’ ultimo weekend davanti a trattorie, ristoranti e agriturismi, tutte mete azzardate per consumare peccati di gola. "C’è davvero una grandissima richiesta - avverte Giuseppe Fasano, direttore di sala della trattoria Oca Bianca di Pontremoli - , ma per il momento la produzione di funghi nei boschi è molto limitata. Sono prede ambite e nel menù a volte riusciamo a metterli, anche se non sempre. Aspettiamo che piova per proseguire positivamente il trend turistico di quest’anno, ma siamo fiduciosi". Il primo bilancio della stagione per i ristoranti è comunque molto confortante.

"Rispetto all’anno scorso - prosegue Giuseppe Fasano - sono aumentati i clienti italiani, ma la parte del leone l’hanno fatta ancora gli stranieri: tedeschi, olandesi, svedesi, polacchi, francesi e anche israeliani. Questi ultimi iniziano ad essere abbastanza numerosi ed è stata una piccola sorpresa". E il fungo è un elemento fondamentale per richiamare i turisti. Lo testimoniano le liste di prenotazioni per cene a base di funghi in tutti i ristoranti. Freschi, essiccati, protagonisti di piatti con polenta, risotti e tagliatelle oppure compagnia di golosi secondi: scaloppine ai porcini, cappelle al forno, funghi fritti e trifolati. Senza dimenticare chicche come l’insalata di porcini crudi. Ce n’è davvero per tutti i gusti. In attesa della sterzata microclimatica gli appassionati cercatori pattugliano quotidianamente le pendici montane e purtroppo come ad ogni stagione c’è chi incappa in qualche scivolone. Il bosco non è solo favola di funghi e gnomi, ma spesso anche un palcoscenico senza lieto fine. E bisogna sempre e comunque fare molta attenzione, seguendo le indicazioni che ogni anno anche il Soccorso Alpino non si stanca di ripetere a chi intende andare nei boschi, per rilassarsi oppure per andare a funghi. Perdersi è facile, molto facile e bisogna sempre avere calzature e vestiti adatti. E a proposito di vestiti, chi guida gli elicotteri impiegati nelle ricerche suggerisce di mettersi abiti con forti colori, visibili anche dall’alto. Non “tute mimetiche“. In questo caso chi si perde è visibile dall’alto solo se si muove...