"Salvati da marmo e superbonus Nessun lavoratore perderà il posto"

Il presidente di Confindustria garantisce la tenuta occupazionale anche dopo lo sblocco dei licenziamenti

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"Nessuno stravolgimento dopo lo sblocco licenziamenti". Sono parole ottimiste quelle del numero uno degli industriali apuani Matteo Venturi che risponde alle preoccupazioni dei sindacati sull’impatto della fine allo stop ai licenziamenti. "Tra le 2 e le 3mila persone rischiano di restare a casa" avevano detto il primo maggio i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Palo Gozzani, Andrea Figaia e Franco Borghini, una previsione catastrofica che ora Confidustria vuole allontanare.

"Non ritengo che ci saranno contraccolpi clamorosi con lo sblocco dei licenziamenti – dice Venturi -. Almeno nella nostra realtà i dati di cui disponiamo e le previsioni delle aziende ci dicono che nel medio periodo tutto sarà tranquillo. Il settore del marmo con tutto il suo indotto sta registrando una sostanziale tenuta. Ci manca ancora una parte dell’export per la pandemia, ma possiamo essere ottimisti. Anche il settore dei servizi indica una significativa ripresa". Se il lapideo non sembra destare particolari preoccupazioni così come il terziario, sotto la lente d’ingrandimento degli industriali restano soprattutto l’edilizia e l’artigianato. "Il comparto delle costruzioni, grazie al Superbonus, sta dando segnali di ripresa: dalla crisi 2007-2008 l’edilizia non si era ancora ripresa ed avevamo assistito alla chiusura di molte aziende, con la conseguente perdita di tanti posti di lavoro. Oggi - aggiunge Venturi - abbiamo un aumento sia delle commesse nel settore privato che nell’occupazione. E’ chiaro che in questo caso parliamo di un trend positivo dettato da una misura eccezionale che terminerà però nel 2023".

Un trend positivo che però rischia di spengersi di pari passo con la possibile cancellazione degli incentivi statali. "Sarebbe utile – conclude il numero uno degli industriali apuani - che il Parlamento ed il Governo ragionassero davvero su un prolungamento del Superbonus 110%, affinché questo importante strumento di rilancio delle aziende edili e dell’occupazione non venga a mancare da un giorno all’altro, senza contare la necessaria ed indispensabile riqualificazione del paese. Con incentivi a lungo termine, proprio come il Superbonus, si garantisce alle imprese una certezza riguardo al futuro e le si mette in condizioni di investire sia in innovazione sia in occupazione stabile".