Report della discordia, i dati non coincidono

Il geologo che ha firmato la relazione tra contributo e canone di estrazione chiede chiarezza sui dati

"Signori consiglieri, la materia di cui stiamo parlando è estremamente seria, si tratta di soldi e molti che se dovuti risolverebbero, se non tutti, alcuni dei problemi della città". È una lettera aperta firmata dal geologo Pietro Manfredi, la cui relazione commissionata da Master sulle tariffe applicate al mondo del lapideo fra contributo di estrazione e canone concessorio ha scatenato un acceso dibattito politico, rivolta proprio ai membri del consiglio comunale di Massa per una lettura ampia.

Magari aprire anche un confronto per valutare se quella relazione, oggi rinnegata da amministrazione e uffici comunali, sia veritiera o meno. Secondo il suo studio fra 2020 e i primi 5 mesi del 2021 il Comune avrebbe incassato dal lapideo circa 1 milione e 600mila euro in meno di quanto dovuto dalle attività estrattive.

"L’invito – prosegue nella lettera inviata anche al sindaco – è di prendere visione della mia documentazione e di quella prodotta dal centro di geo-tecnologie di Siena, che ha provveduto a compilare la tabella in uso alle pese comunali e fatta propria dalla giunta comunale con delibera del 28 dicembre 2018. Questa tabella doveva avere validità triennale ma è tuttora vigente. Un confronto serio e pacato tra le due posizioni, la mia e quella del centro geo-tecnologie di Siena, non sarebbe utile? Il sindaco non dovrebbe essere il primo, nell’interesse della comunità, a pretendere chiarezza sull’intera vicenda?". Una vicenda dai contorni interessanti: il report Manfredi diverge molto dalle conclusioni del centro geo-tecnologie di Siena e i dei dipendenti dell’ufficio cave. Un report che secondo Manfredi necessita una valutazione obiettiva perché, assicura, non è in cerca di visibilità.