Quel giorno che piovvero le bombe. Cerimonia con la coperta della pace

Domani la cerimonia a piazza della Conca in memoria delle vittime di quell’8 febbraio del 1945

Quel giorno che piovvero le bombe. Cerimonia con la coperta della pace

Quel giorno che piovvero le bombe. Cerimonia con la coperta della pace

Sarà ricordata con la presenza della Coperta della Pace la memoria riferita a uno dei numerosi bombardamenti Usa messi in atto nel 1945 sulla linea gotica per sfondare il fronte tedesco. Piovvero bombe sulla nostra città, causando morte e distruzione. In particolare piazza Aranci e piazza della Conca furono devastate. Quell’8 febbraio 1945 , l’offensiva alleata della 92ª Divisione Buffalo sulla Linea gotica tentava di sfondare il fronte tedesco, con conseguenti e pesanti effetti collaterali sulla città di Massa. Alla Conca l’effetto dei bombardamenti si trasformò in tragedia: le case dove vivevano i coniugi Emilio Colle e Anna Ferrari, Lucia Campanili, suo marito Filippo Conte e i loro figli, Antonio, 20 anni, e Livio, 15 anni, furono ridotte in macerie.

Le famiglie citate avevano deciso di non obbedire all’ordine tedesco di sfollamento e di restare a languire come fantasmi in una città semideserta, oscurata, terrorizzata. E quel giorno, purtroppo, trovarono la morte sotto le bombe sganciate dai Thunderbolt, aerei d’attacco Usa. Quello dell’8 febbraio 1945 fu l’ultimo bombardamento su Massa, il più disastroso che sconvolse l’intera popolazione, distruggendo tutte le abitazioni di piazza Aranci, la chiesa di San Sebastiano, la Martana, la Conca e il monumento di piazza Mercurio. Le vittime furono numerose e quasi tutte rimaste sconosciute. Non ci sono più testimoni a raccontare quel fatto di 79 anni fa, ma ci sono i figli, i nipoti, gli amici, i residenti e le persone ligie alla memoria, che non vogliono dimenticare. E poi c’è la ferita, ben visibile, che ricorda gli orrori di quella guerra: l’arco di marmo che si apre in un campo di rovi e cespugli incolti, in uno spazio fantasma, tra la Conca e piazza Aranci, rimasto lì, protetto da una rete. In quello spazio, come raccontato anni fa da alcuni sopravvissuti, c’erano il negozio di merceria, una latteria, una ferramenta e più su, un negozio di alimentari. Oggi abbiamo il nulla e su quel nulla sarà stesa, giovedì 8 febbraio alle 10,30, alla presenza di alcuni parenti delle vittime e cittadini, la Coperta della Pace per ricordare quella che fu una giornata di dolore per molte famiglie della città di Massa. Ricordiamo che la Coperta della Pace, realizzata e cucita da donne apuane nel loro messaggio di pace e disarmo, contro ogni guerra, è ancora in cammino e l’invito alla città è quello di produrre quadrati 50 per 50 lavorati all’uncinetto per festeggiare, nel 2025, gli ottanta’anni della Liberazione di Massa. Il progetto è nato nel 2019 per non dimenticare le stragi nazifasciste e gli orrori della guerra. Per contribuire al progetto rivolgersi al negozio Sartinarte.

Angela Maria Fruzzetti