REDAZIONE MASSA CARRARA

Quando Riva segnò alle zebre. La storica partita di Coppa Italia. Albertosi e Zana tornano in campo

La Massese battuta dal Cagliari con lo scudetto cucito sulla maglia nel nuovo ’Sant’Elia’. Emozioni indimenticabili dell’ex difensore bianconero con il bomber azzurro quel 12 settembre del ’70.

Quando Riva segnò alle zebre. La storica partita di Coppa Italia. Albertosi e Zana tornano in campo

di Patrik Pucciarelli

Quella volta in cui Gigi Riva incontrò le Zebre. Era sabato il 12 settembre del 1970 quando la Massese scese in campo contro il Cagliari. Mentre i ragazzi di Manlio Scopigno avevano costruito, risultato su risultato, lo storico scudetto della stagione 69/70, quelli di Franco Viviani festeggiavano l’impresa dopo aver vinto il campionato raggiungendo la serie B nella storica promozione del 1969. Il 12 settembre la prima partita ufficiale: per passare il girone di Coppa Italia il Cagliari doveva vincere, con almeno 3 reti di vantaggio contro la Massese, ma a prendere il suo posto sarà però il Livorno con una vittoria sul Pisa. L’esordio al Sant’Elia "è stato una grande emozione" racconta l’allora difensore della Massese, Francesco Zana. Lo stadio nuovo di pacca era pronto per quella che sarebbe stata la primissima partita giocata sul campo che andava a sostituire l’Amiscora. La gara si è aperta con la rete di Gigi Riva al 15esimo minuto facendo esplodere i circa 40mila spettatori, poi al 44esimo Sergio Gori su rigore, poi al 52esimo l’autorete di Francesco Zana "su tiro di Riva - spiega l’ex difensore - un missile che ho provato a intercettare ma la mia deviazione l’ha fatto finire direttamente in porta".

Al 58esimo è arrivata la risposta dei massesi con il goal di Gesualdo Albanese, ma a chiudere il match sarà sempre Riva con la rete che ha decretato la vittoria, quella all’83esimo. "Io avevo la fortuna di essere in campo in quella partita - prosegue poi Zana -. Era la prima ufficiale contro una squadra di serie A dopo che avevamo conquistato la B. Ricordo ancora la preparazione per quella gara, il riscaldamento e l’atmosfera". A parlare è colui che vanta 218 presenze in otto stagioni con la maglia bianconera, disputando tre campionati di serie B. "Era una partita difficile contro la squadra che aveva vinto il campionato più alto, non era facile pensare in campo - continua -. Quando sono entrato ricordo i circa 40mila spettatori, mi viene ancora la pelle d’oca. Non eravamo pronti per affrontare la rosa composta da giocatori del calibro di Ricciotti Greatti, Angelo Domenghini, Sergio Gori e ‘Rombo di tuono’ Gigi Riva. Potevamo fare di più ma sul campo non era facile. Dopo la prima rete su punizione di Riva, dove ancora stanno cercando il pallone perché noi non lo abbiamo visto passare tanto era forte il tiro, era chiaro che sarebbe stata un’impresa quasi impossibile. Quella volta la palla l’ha messa sotto la traversa all’incrocio. Poi ha replicato raddoppiando con un’azione sulla destra dove ha coperto l’avversario facendo scorrere il pallone di lato poi si è girato con un tiro incrociato che è finito nell’angolo sinistro della porta. Non potevamo reggere le sue bombe".

Ma Francesco Zana, classe 1946 e Gigi Riva, classe 1944, si erano già incontrati nelle partite al comando Cechignola di Roma "quando facevamo il militare insieme. Ho giocato qualche partitella insieme a lui e all’allora stopper del Cagliari, Comunardo Niccolai, facevamo gli allenamenti con il gruppo sportivo". Ma quel magico sabato 12 settembre in campo c’era anche un’altra pietra miliare del calcio, Enrico Albertosi, il portiere pontremolese campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970. "Una partita memorabile - conclude Albertosi -, l’inaugurazione dello stadio in una gara di Coppa Italia, girone 1 del primo turno eliminatorio, terza giornata, dove siamo arrivati secondi sotto il Livorno. Quel giorno ricordo la prestazione di Gigi Riva e quella doppietta che rimarrà nella storia".