Processo a Don “Euro“ Morini Anche Gino Mazzi fra i testimoni

Aveva donato soldi in beneficenza al sacerdote

Processo a Don Euro, Luca Morini e Emiliano Colombi: per la emergenza Covid 19 i cronisti restano fuori dall’aula. La ricostruzione delle testimonianze, 7 i testi dell’accusa, è avvenuta a margine dell’udienza, grazie anche alla disponibilità di legali. "La casa dove abita Luca Morini è stata comprata dalla diocesi nel 2105 con un mutuo, come si fanno altre operazioni immobiliari, per ampliare il patrimonio della diocesi ed è stata acquistata ad un prezzo inferiore rispetto al valore di mercato (210mila euro), non per affittarla a don Luca. Per le condizioni di don Luca gli è stata data in affitto a 500 euro al mese. Affitto che non può onorare, ma speriamo di riprendere il denaro della locazione e delle bollette. Non paghiamo la signora delle pulizie e non provvediamo al suo sostentamento", Paolo Zaccagna economo della diocesi risponde così alle domande dei cronisti dopo aver deposto in aula. Tra i testimoni dell’accusa, della pm Alessandra Conforti, anche Gino Mazzi, patron della Furrer e volto conosciutissimo della economia apuana. Anche lui, come del resto altri testimoni che sono sfilati nella udienza di ieri, ha donato delle somme per beneficenza a don Euro: "Quando sono state chieste delle somme per beneficenza non ci siamo girati dall’altra parte per un valore etico. Come sono stati utilizzati questi soldi non è affare mio. E quindi non sono rimasto male per niente".

Maria Nudi