L’azienda agricola Biologica “La Vigna“, si trova sulle colline esposte al primo sole terminato l’abitato di Monti, prima di raggiungere Licciana, dove un’irta strada carrozzabile conduce a stalla e cantine attraverso uliveti arieggiati e puliti religiosamente. E’ da qualche anno che i titolari, Manolo ed Alessandro Lucchini, hanno deciso di riscoprire il ricco patrimonio di vitigni autoctoni della Lunigiana e metterli in produzione. Cultivar endemiche come la Verduschia, Durella, la Pinzamosca, Pollera, Braciola, la Foscara, la Scorzetta... Danno vini dal sapore originale e intenso per cui i due produttori hanno scelto nomi altrettanto particolari: “Perdutamente“, “Amore e Psiche“, “La Quinta Stagione“... A questi si è aggiunta quest’anno la produzione del primo vino passito, ottenuto dalla “Moscatella“, varietà autoctona della Lunigiana.
"Un vitigno a bacca nera che ha un limitato quantitativo di terpeni – sottolinea Manolo – le sostanze aromatiche che danno il caratteristico profumo e sapore di moscato; una varietà molto resistente alle varie malattie fungine della vite; l’ideale per la nostra azienda biologica in cui effettuiamo rari trattamenti a base di verderame e zolfo in polvere miscelati con un estratto di resina di pino come adesivo.La Moscatella, è l’uva che lasciamo per ultima nella vendemmia e che poi stendiamo per un mese sopra i canicci in ambienti ben arieggiati". "La vinifichiamo in bianco, lasciando il mosto a contatto con le bucce solo per due giorni in modo il vino rimanga di colore ambrato – spiega Alessandro – dopo 20 giorni il primo travaso; quindi per tutta l’estate quest’ultimo resta in damigiane di vetro e provvediamo all’imbottigliamento prima di Natale dell’anno successivo". Il profumo di moscato è delicatamente leggero e il grado alcolico è presente in maniera contenuta, per un vino di fine pasto. L’assaggio richiama profumi e sapori della nostra terra: predomina il castagno e un veloce, squisito sapore di funghi ovoli. "Trenta anni fa non sarebbe stato possibile produrre la Moscatella in purezza – dicono i fratelli – il clima è veramente cambiato". Il passito dell’Azienda Biologica “La Vigna“ sarà presentato il 24 marzo all’agriturismo Montagna Verde alla Torre di Apella, della famiglia Maffei. Su ogni bottiglia viene posta la ceralacca... "Sì, in ossequio all’antica tradizione che voleva la ceralacca sulle botticelle e damigiane del vino migliore - spiegano - Serviva per impedire che familiari e parenti stretti approfittassero impunemente di questo prezioso vino senza essere scoperti, dovevano infrangerne il sigillo. Non per nulla, il passito l’abbiamo chiamato ’Peccato Divino’.
Roberto Oligeri