In penombra alle spalle del ‘protagonista’, fa capolino un manifesto del Pian della Fioba e la salita che da quel punto porta a ‘scollinare’ al rifugio Città di Massa che si affaccia sulla corona delle Alpi Apuane. In primo piano Giovanni Storti, proprio lui, attore e comico del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, ormai diventato un vip del mondo social, un influencer ecologista da oltre 1 milione di follower su Instagram, tiene in mano il primo ciak di ’Senza Fiato’. Sono iniziate qui, sul versante massese delle Apuane, le riprese del documentario di Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon che, con la partecipazione di Giovanni Storti, ci condurrà alla scoperta delle Alpi Apuane. Realizzato in collaborazione con il Club alpino italiano, ’Senza Fiato’ vuole offrire uno strumento che, con il giusto equilibrio fra leggerezza e profondità, aiuti il pubblico a riscoprire la magia della biodiversità delle nostre montagne, ma anche a prendere consapevolezza del delicato tema della sicurezza in montagna soprattutto in questo momento di grande mutamento per il territorio.
Lungo i sentieri che conducono all’Orto botanico ’Pellegrini-Ansaldi’, alla cima del Monte Nona e alla ferrata del Monte Procinto, a fianco di Giovanni ci saranno Alessio Piccioli, presidente della struttura operativa sentieri e cartografia del Cai, Andrea Ribolini, biologo esperto nonché responsabile dell’Orto Botanico ’Pellegrini-Ansaldi’, che lo aiuterà, assieme alla biologa Elena Alberti, a scoprire le unicità del luogo; poi Veronica Pierotti, presidente della sezione Cai di Forte dei Marmi, Gionata Landi, guida alpina, e Alberto Grossi, grande conoscitore delle Apuane. Il documentario gode del patrocinio del Parco naturale regionale delle Alpi Apuane e dell’Orto Botanico. Fra le realtà che hanno già aderito a questo progetto culturale ci sono, oltre al Club Alpino Italiano: Karpos, Aku, Vibram, Garmin, Subaru Italia, Buona Visione Snc e Hotel La Lanterna srl. Preziosa la collaborazione del Comune di Forte dei Marmi e del Rifugio ’Adelmo Puliti’, in località Case Giannelli, a Stazzema, che ha già ospitato alcune delle riprese del documentario.