Pontremoli svela il suo Barocco Un tuffo nel passato tra arte e storia

Apertura straordinaria al pubblico, domenica, di cinque siti di grande interesse .

Pontremoli svela il suo Barocco  Un tuffo nel passato tra arte e storia

Pontremoli svela il suo Barocco Un tuffo nel passato tra arte e storia

Quando la casa è una bomboniera barocca diventa un archivio per ricostruire la storia di una città. E Pontremoli è diventata un museo a cielo aperto da indagare e ammirare attraverso i suoi edifici nel corso dell’evento ’Pontremoli Barocca’, che si svolge domenica prossima, quando saranno aperti al pubblico cinque siti che diventano protagonisti di un tuffo nella storia dell’arte: Giardino di Palazzo Negri Dosi, Oratorio di Nostra Donna, Palazzo Dosi Magnavacca, Palazzo Ruschi Pavesi e Teatro della Rosa. Nel panorama della grande decorazione messa a punto fra Seicento e Settecento in Emilia, Lombardia asburgica, Granducato di Toscana e Repubblica di Genova, la città di Pontremoli mette in vetrina i suoi gioielli per riscoprirne la bellezza quotidiana e straordinaria, fastosa e spettacolare. Il tour è organizzato dalla Cooperativa Sigeric (Servizi per il turismo) in sinergia con il Comune di Pontremoli e l’associazione ’Farfalle in Cammino’.

Ad accompagnare turisti e visitatori una settantina di studenti dei licei lunigianesi, del Pacinotti Belmesseri e del Liceo Vescovile che assumono nell’occasione il ruolo di ’ciceroni’, preparati con cura per questa straordinaria incombenza dai professori e dalle guide Sigeric. Illustreranno gli interni dei palazzi affrescati da artisti che portarono in Lunigiana la tecnica della quadratura di cui Francesco Natali con il figlio Giovan Battista e i Contestabili rappresentano una testimonianza di un genere che non è relegato nel provincialismo, ma trova addentellati costanti con l’evoluzione della quadratura italiana. Così la città divenne il portale del barocco nascosto, lasciandosi alle spalle il medioevo. "Cittá molto lunga, popolata d’antichi edifizi non molto belli", aveva scritto Michel de Montaigne, che visitò Pontremoli il 22 ottobre 1580, nel suo ’Journal de Voyage en Italie’, dopo aver ammirato Roma, Firenze e Pisa. Ma grazie a una congiuntura politica ed economica che prese il via con l’annessione al Granducato di Toscana (1650) il centro pontremolese cambia il volto di impronta medievale, già danneggiato dall’incendio appiccato dalle truppe di Carlo VIII nel 1495.

"La realtà urbana e artistica di Pontremoli mutò profondamente e grazie a devozione e senso di appartenenza – spiega il sindaco Jacopo Ferri – assume una veste tutta nuova. Chiese, case e palazzi si arricchiscono di opere d’arte di cui tutti possono godere lasciandoci un’eredità che stupisce ancora oggi". Domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, con un unico biglietto di ingresso, sarà possibile scoprire due palazzi, una chiesa, un teatro e un giardino. Il costo del biglietto cumulativo è di 15 euro per gli adulti e 8 per i bambini dai 6 ai 14 anni.

Contestualmente, sarà aperta e visitabile su prenotazione anche Villa Dosi Delfini, capolavoro del Barocco Pontremolese situata a poche centinaia di metri dal centro storico. Questo luogo non è incluso nel biglietto cumulativo ’Pontremoli Barocca’, ma richiede un biglietto extra di 10 euro. Sempre domenica sarà possibile visitare liberamente anche il Duomo di Santa Maria Assunta, la chiesa di San Geminiano e la chiesa di San Francesco: tre luoghi profondamente legati al secolo d’oro dell’arte pontremolese.

Natalino Benacci