
Pali abbattuti, montagna ‘isolata’. Generatori per portare corrente e i telefoni restano muti a Resceto
Paesi a lume di candela e senza telefoni nella montagna massese. Maltempo: generatori di corrente elettrica a Resceto. Un pianta ad alto fusto caduta sulla strada vicino all’abitato di Gronda ha spezzato il palo della telefonia fissa e strappato i cavi dell’energia elettrica, portandosi dietro il palo posto sulla parte opposta, nel greto del torrente Renara. E’ successo giovedì pomeriggio durante il temporale e da allora a Resceto la corrente arriva dai generatori e la maggior parte dei telefoni, cellulari compresi, non funzionano. "Andavo in città e all’improvviso mi sono trovata di fronte una barriera di alberi: un tronco abbattuto e il palo del telefono spezzato in due – racconta Manuela, residente a Resceto –. Sono tornata indietro. Siamo rimasti al buio fino al giorno dopo. Molte famiglie hanno il telefono fisso e sono rimaste isolate. Alcuni sono venuti da me, sapendo che ho il gestore Iliad, almeno per tranquillizzare i parenti". La strada è stata sgomberata e le operazioni di ripristino sono in corso mentre l’energia elettrica è assicurata da un generatore.
Non è la prima volta e non è la prima frazione a subire danni per alberi sradicati: è già successo a Canevara, Forno, Casette. Un problema annoso, più volte segnalato dal comitato “Una montagna da salvare” e attraverso interpellanze dei consiglieri Pd Alberti, Tarantino e Santi. Piante ad alto fusto, spesso aggredite da parassiti infestanti, costeggiano le strade di montagna e in caso di temporali è successo più volte che piombino sulla carreggiata mettendo a rischio la pubblica incolumità. Il comitato torna alla carica e sollecita il Comune a mettere in atto un vero organigramma per valutare la potatura e l’abbattimento di piante a rischio.
Altro punto cruciale sono gli smottamenti, come a Canevara, tra ponte ed ex cartiera, dove anche in questi giorni gli automobilisti hanno dovuto evitare alcuni massi precipitati sulla carreggiata. Altri versanti a rischio per la caduta massi sono a Forno, dal bivio per i Canali fino al monumento ai caduti, a Resceto in località Ponte del Diavolo e il tratto che porta all’abitato di Casania. "Sulla montagna bisogna investire di più – scrive il comitato –. Al piano si fa a gara per tagliare piante nei di parchi che non danneggiano nessuno mentre lungo le strade di montagna si lasciano crescere foreste che mettono a rischio la vita di chi vi transitano. Nessun monitoraggio è programmato per valutare la salute delle piante che crescono ai bordi".
Angela Maria Fruzzetti