
Palazzetto di Avenza, storia infinita. Cronometro in tilt, arbitro sospende
E dopo la retina rotta nella partita di basket del Cmc di soli 15 giorni fa, adesso è toccato al cronometro dei 24 secondi nella gara di basket dell’Audax. Non c’è pace per il palazzetto dello sport di Avenza che ormai festeggia il mezzo secolo di vita, mostrando però a tutti rughe e acciacchi. E’ accaduto che domenica, nei primi secondi di gioco del terzo tempino della gara che vedeva l’Audax opposta al Donoratico, per la giornata del campionato di divisione regionale 1, il cronometro dei 24 secondi non è partito e gli arbitri hanno dovuto interrompere subito il gioco.
Il momentaneo guasto è stato riparato in poco tempo perché sia gli ufficiali di campo che i dirigenti Audax hanno capito che poteva trattarsi di un falso contatto dei connettori (e in effetti il falso contatto era nel connettore del tabellone dei 24 secondi lato Sarzana) ma oltre a creare disagi, i mal funzionamenti dell’attrezzatura possono comportare sanzioni alle società ospitanti da parte del giudice sportivo. Un guasto simile era già accaduto nello scorso campionato (gara tra Cmc e Fides Livorno) e probabilmente riaccadrà, perché quando, due anni fa, fu sostituito il tabellone principale, non si è ritenuto opportuno cambiare anche i due tabelloni dei 24 secondi. Si tratta di due tabelloni che scandiscono il tempo entro cui deve concludersi ogni azione e che ad ogni partita di basket vengono posti a terra, e succede anche che con le pallonate possano ribaltarsi con conseguenti colpi al circuito elettronico. Un caso di motore nuovo e ruote usurate.
Ormai il palazzetto di Avenza è abbandonato a se stesso: dei lavori per l’antisismica e antincendio non si vede l’ombra, non si sa chi sia responsabile per aperture e chiusure, non si sa chi debba pulire le tribune impolverate e con cartelli pubblicitari ormai rotti, abbandonati e accatastati, mentre all’esterno erbacce che ormai raggiungono il metro di altezza tra l’immondizia lasciata dai soliti incivili che restano sempre impuniti. Sul parquet, la scritta a centro campo ’Città di Carrara’ è scomparsa (forse anche la città si vergogna di una struttura così?) ma anche il colore celeste con cui sono state dipinte le aree sotto canestro sta andando via.
Maurizio Munda