Onde troppo alte, tartarughine in difficoltà

Le mareggiate stanno mettendo in difficoltà le piccole tartarughe Caretta Caretta nate sulla costa apuo-versiliese. Il monitoraggio e il controllo dei volontari sono essenziali per recuperarle e rimetterle in mare. Chiamare il 1530 in caso di difficoltà.

Onde troppo alte,  tartarughine in difficoltà

Onde troppo alte, tartarughine in difficoltà

Il maltempo e le mareggiate di questi giorni stanno mettendo in difficoltà anche l’uscita in mare delle piccole tartarughe nate sulla costa apuo-versiliese soltanto pochi giorni fa, quando prima dell’ondata di pioggia e vento il caldo ancora favoriva la nascita delle tartarughe Caretta Caretta. Le onde alte stanno creando problemi, impendendogli di prendere il largo e in alcune casi riportandole pericolosamente verso riva. Lo segnala il centro didattico Wwf di Ronchi sui social evidenziando come il monitoraggio e il controllo siano ancora fattori essenziali grazie ai volontari: "Le piccole tartarughe dell’alta Toscana continuano a ‘girare’ e a far parlare di loro. In questi ultimi giorni ne abbiamo recuperate ben 4 – scrivono -. Una a Marina di Pietrasanta; lenta e poco reattiva è stata ricoverata all’acquario di Livorno", ma ha recuperato in fretta e ha già ripreso a nuotare e mangiare.

"Altre due a 500 metri di distanza tra loro, a Ronchi e Poveromo, molto attive e veloci sono state rimesse in mare oltre le onde, un po’ più a largo. L’ultima a Lerici, rimessa in acqua non nuotava bene e si ribaltava; portata in acquario a Livorno. Resta da capire, ma forse non ci riusciremo, se si tratta di quelle nate in zona, di cui sapevamo e che si sono disperse così tanto, complice anche la mareggiata? Oppure tartarughe di nidi non conosciuti, soprattutto per Lerici e Pietrasanta. Occhi ben aperti – è l’appello del Wwf - se fate delle passeggiate in spiaggia, potreste trovare delle piccole in difficoltà, in quel caso chiamare il 1530 e avvisare anche noi. Ringraziamo le persone che hanno fatto le segnalazioni, la Capitaneria di porto, Arpat, Universita` di Pisa e Acquario di Livorno per la collaborazione. Grazie anche ai nostri onnipresenti volontari".