ANDREA LUPARIA
Cronaca

Duello in aula per Andrea Mazzi: a fine mese la sentenza definitiva

L’autore del duplice omicidio della notte di Natale a Massa rischia l’ergastolo. A decidere sarà la Corte d'Appello di Genova

Andrea Mazzi, il giorno della condanna a 30 anni, con gli agenti della polizia penitenziaria

Massa, 24 gennaio 2017 - Si deciderà il 30 gennaio a Genova il destino di Andrea Mazzi, l’autore del duplice omicidio della notte di Natale. Ieri mattina, davanti alla Corte d’Assiste d’Appello c’è stato un duello in punto di diritto tra l’avvocato Enzo Frediani (difensore di Mazzi) e il Pubblico ministero, ovvero il sostituto procuratore generale Pio Macchiavello. Opposte, com’era facile da prevedere, le tesi sostenute in aula. L’avvocato Frediani, affiancato per l’occasione dal legale genovese Emmanuele Lamberti, ha presentato la sua lettura di quanto avvenuto la notte di Natale del 2013 e ha chiesto di eliminare le tre aggravanti chieste dal pubblico ministero concedendo, al contrario, le attenuanti generiche.

In soldoni. Dato che Andrea Mazzi è stato condannato dal Tribunale di Massa a 30 anni di carcere, l’avvocato vuole diminuire la pena. Ma allo stesso tempo intende sbarrare la porta al tentativo della pubblica accusa di ottenere la condanna all’ergastolo. Nel ricorso la Procura ha infatti contestato tre aggravanti e in aula il Pubblico ministero ha puntato con forza soprattutto sui futili motivi. Secondo lui Andrea Mazzi avrebbe assassinato due ragazzi per una sciocchezza. O poco più. Ieri c’è stato il dibattimento, il 30 gennaio ci saranno le repliche e la sentenza. Particolare importante. Andrea Mazzi era in aula durante tutto il dibattimento. Era presente anche alla prima udienza e a quanto sembra intende essere presente anche il 30 gennaio.

E’ giusto ricordare che Mazzi era quasi sempre in aula anche a Massa. C’era anche quel giorno di fine ottobre 2015, quando il collegio giudicante presieduto da Giovanni Sgambati lo ritenne colpevole del duplice omicidio del Natale 2012 quando a Massa vennero uccisi Andrea Fruzzetti ed Enrico Baria. Il tribunale riconobbe Mazzi colpevole di tutti i capi di imputazione ma non gli diede l’ergastolo, come invece chiedeva l’accusa.

La sentenza venne accolta dalle grida "Vergogna, vergogna" dei parenti dei due ragazzi uccisi. I giudici stabilirono anche dei risarcimenti: cinquantamila euro ciascuno alle famiglie dei due ragazzi uccisi e trentamila ai tre giovani che quella sera rimasero feriti. Il Pubblico Ministero che aveva rappresentato in aula l’accusa era il sostituto procuratote della Repubblica Rossella Soffio.