
Noa Nuova struttura per ridurre i tempi d’attesa del Pronto soccorso
Negli ospedali più grandi dell’Asl Toscana nord ovest si attivano nuove strutture semplici all’interno delle unità operative complesse di Medicina con l’obiettivo di ridurre i tempi d’attesa al Pronto soccorso. La presenza di queste nuove strutture è stata sancita in una delibera firmata dal direttore generale Maria Letizia Casani. ll nuovo modello organizzativo è stato messo in atto negli ospedali di Livorno e Versilia, in cui si sta già registrando un miglioramento nelle performance e nell’integrazione tra Pronto soccorso e Medicina interna. Tra la fine di marzo e l’inizio di aprile il percorso sarà attivo anche a Massa e negli ospedali di Pontedera e Lucca dove verrà bandito entro breve il nuovo incarico per la responsabilità dell’unità operativa semplice. In pratica questo nuovo modello vuole dare una risposta al cosiddetto fenomeno del “boarding” (pazienti in attesa di ricovero), il fattore che più incide sul sovraffollamento al Pronto soccorso. Avere quotidianamente a disposizione un numero preordinato di posti letto per esigenze di ricovero ordinario potrà sicuramente dare sollievo al Pronto soccorso, limitando le difficoltà che interferiscono con il regolare funzionamento del settore dell’emergenza urgenza, ottimizzando l’utilizzo della risorsa posto letto e potenziando l’interfaccia tra Pronto soccorso e gli altri reparti ospedalieri, perché il buon funzionamento di questo percorso è responsabilità complessiva dell’intero ospedale.
L’ormai nota carenza di personale medico di Pronto soccorso, associata all’elevato numero di pazienti, rende infatti necessario intraprendere modifiche organizzative che permettano – in linea con quanto indicato anche dalla Regione – la presa in carico precoce di quei pazienti che accedono al Pronto soccorso per problematiche di naura internistica o comunque medica specialistica (non chirurgica). "L’obiettivo di questa modifica organizzativa – spiega il direttore del dipartimento delle specialità mediche Roberto Andreini – è duplice: accogliere il prima possibile nei letti delle unità operative di Medicina interna i pazienti comunque destinati ad essere ricoverati, riducendo così al minimo l’attesa nei locali del Pronto soccorso e garantire il setting assistenziale adeguato alle patologie internistiche di più elevato impegno coadiuvando gli operatori medici e infermieri del Pronto soccorso nell’appropriatezza e tempestività delle cure. In ognuno dei nostri ospedali maggiori vengono così identificati, all’interno dell’unità operativa di Medicina, 18-20 posti letto dedicati a questa specifica attività. Nelle nuove strutture denominate ’Unità operative semplici di presa in carico precoce’ verranno accolti quindi i pazienti destinati a ricovero da Pronto soccroso e anche i pazienti con patologie con gestione più impegnativa sia clinica che assistenziale. Il personale medico e infermieristico assegnato alle sezioni integrate sarà commisurato alle esigenze, anche logistiche, del singolo presidio ospedaliero".