Zeri sepolta sotto tre metri di neve. "Un evento unico". Il meteo: non è finita

La speranza della stazione invernale lunigianese è di riuscire a portare glis ciatori sulle piste dal 18 gennaio

Neve a Zeri: si spala sul tetto del rifugio (foto Pasquali)

Neve a Zeri: si spala sul tetto del rifugio (foto Pasquali)

Zeri (Massa Carrara), 7 gennaio 2021 - Una nevicata come non si vedeva da decenni, più intensa di quella storica del 1981. A Zum Zeri, la bella stazione invernale lunigianese, è stato necessario lavorare sotto tre metri di neve. E proprio l'amministrazione della stazione ringrazia l’amministrazione provinciale, il Comune di Zeri, l’arma dei Carabinieri, il Soccorso Alpino, E-distribuzione, la Croce Verde, gli operatori e volontari che con difficoltà ma grande impegno stanno consentendo viabilità e sicurezza nelle valli di Zeri e sulla strada provinciale che porta a Zum Zeri.

"Un evento atmosferico come quello che in questi giorni ha colpito i nostri Appennini - spiegano dalla Lunigiana - si perde nei ricordi della memoria, i dati ci confermano che sono state superate le precipitazioni della nevicata del 1981 e si presume che con la neve prevista domenica si superi quella del 1985 che aveva avuto inizio più tardi nel mese di gennaio".

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“Abbiamo 3 metri di neve – dichiara Maurizio Viaggi, presidente della no-profit che ha in gestione Zum Zeri - stiamo aprendo i percorsi, sgombrando i tetti, mettendo in sicurezza gli impianti, assicurando i rifornimenti e lavorando per evitare danni idrogeologici perché questa neve, speriamo gradualmente, prima o poi si scioglierà”.

Neve, che se sarà confermata al 18 gennaio l’apertura delle stazioni invernali, consentirà di poter sciare su piste perfettamente innevate. Da settimane la stazione di Zum Zeri si sta preparando per questa opportunità in particolare garantendo il distanziamento nei rifugi, dove maggiore può essere l’assembramento con protezioni, sistemi di igienizzazione, vendita abbonamenti e prenotazione ristorante online e gestione delle code.

Maurizio Viaggi ringrazia inoltre "la Regione Toscana e il presidente Eugenio Giani, per la sensibilità e disponibilità che dal suo insediamento ha dimostrato nei confronti dei territori montani e dell'impiantistica della neve. Non abbiamo dubbi che continuerà ad assicurare il suo sostegno anche nell'affrontare questa emergenza. Negli anni passati i tagli di bilancio hanno drasticamente ridotto i fondi per lo sgombro neve e per gli interventi sulle strade di montagna. Province e Comuni vanno aiutati”.

Nei prossimi giorni il meteo indica ulteriori precipitazioni e abbassamento delle temperature, sarà necessaria la presenza dei mezzi di sgombro, in particolare turbine e spargi sale per evitare ghiaccio sulle strade e mantenerle sgombre. Un "tour de force" per gli operatori e un costo per gli enti che dovranno essere aiutati. In questi giorni il rifugio, resta aperto quale presidio territoriale, nei giorni in zona Gialla fornirà ristoro e bevande, nei week end (zona Arancione) asporto e presidio a sicurezza degli impianti e dei residenti.