
di Cristina Lorenzi
Un incontro d’estate per festeggiare ’Quota 144’. Sono i 60 anni di carriera e gli 84 anni d’età di Bruno Musso, patron del gruppo Grendi, l’armatore che opera con i traffici sulla banchina Buscaiol, che ieri con una mostra fotografica all’Autorità portuale, ha salutato una quarantina fra le aziende storiche italiane per raccontare il proprio passato con la barra dritta verso un futuro fatto di sostenibilità, rispetto dell’ambiente e felicità dei dipendenti. Così, presenti i figli Costanza e Antonio, Bruno Musso ha ripercorso 60 anni di successi dal 1966 con la prima nave porta container al ’92, quando il gruppo è diventato primo terminalista privato a Genova, al ’98 con la rotta per Cagliari, all’approdo nel porto di Marina nel 2016 quando la tecnologia è balzata in avanti con una efficienza e velocizzazione dei carichi a beneficio della riduzione del consumo di co2 nei trasporti. Con un dettagliato passaggio sul progetto visionario che dovrebbe ridisegnare il porto di Genova, Bruno Musso, dopo aver raccontato una carriera iniziata con i carri trainati da cavalli e finita con i droni, ha poi passato la parola ai figli che hanno illustrato l’ultima grande novità di casa Grendi: l’essere diventato una società benefit. Se Samira Tasso, la rappresentanti di Nativa, la società che ha assistito Grendi nell’acquisire il certificato di azienda benefit, ha illustrato parametri e obiettivi della certificazione, i fratelli Musso hanno raccontato cosa sta a cuore dell’impresa: crescere insieme al territorio, ai propri dipendenti, nel rispetto dell’ambiente. "Non solo, non si parla più di sostenibilità, ma l’emergenza attuale impone la rigenerazione del territorio su cui si lavora" ha spiegato Tasso ricordando che a Carrara nessuna impresa ha richiesto tale certificazione. "La nostra forza è la passione – ha detto Costanza Musso – e nella passione c’è la consapevolezza dell’importanza del fattore umano. Così siamo diventati società benefit, che accanto agli utili mette come obiettivo anche la cresdita del personale e il rispetto dei valori di chi ci sta intorno. Chi fa azienda fa politica per cui ha il dovere di migliorare l’ambiente che lo accoglie. Una tappa fondamentale della nostra storia ultracentenaria è stata la modifica dello statuto per diventare società benefit, avvenuta un anno fa, primi nel nostro settore. L’obiettivo, vale la pena di ricordarlo, è il continuo e dimostrabile impegno nel ricercare obiettivi economici soddisfacenti con una logica di sostenibilità e condivisione del valore con tutti i portatori di interesse coinvolti, perché possa svilupparsi un vero e proprio sistema virtuoso". "Bruno Musso – ha detto Eugenio Alphandery, presidente della Unione imprese centenarie – è un modello per chi vorrà fare impresa che alle competenze unisce la crescita dei territorio e delle persone". Antonio Musso ha poi illustrato gli step che hanno portato l’azienda a un fatturato di 70milioni nell’ultimo bilancio, dai container con misure compatibili con i pallet che hanno consentito quel risparmio di tempo nella logistica tradotto nel trasporto in rispramio di co2 e le altre misure che i progetti visionari del padre hanno oonsentito. Il resto è stata una vista alla nave in sosta in banchina, una dimostrazione di come avvengono le veloci operazioni di carico e scarico e un elegante buffet con i prodotti tipici locali proposto da Andrea Borghini.