Molestie a giovanissime, in carcere un ottantenne

L'uomo si trova nel carcere di Massa

Carabinieri in servizio in Lunigiana (foto di repertorio)

Carabinieri in servizio in Lunigiana (foto di repertorio)

Massa, 27 giugno 2017 - E' in carcere a Massa con l'accusa di violenza sessuale. E' successo due settimane fa, in una piccola frazione della Lunigiana. Protagonista, in negativo, un uomo di ottanta anni, molto conosciuto nel suo paesino, che pare abbia molestato alcune bambine di dodici anni. E’ stato infatti arrestato per il reato di violenza sessuale con aggravanti, visto che si tratta di minori di 14 anni. L’anziano si trovava spesso nel bar del paese, dove si ritrovavano anche i bambini della zona per mangiare un gelato nei caldi pomeriggi estivi. A raccontare quanto successo quel giorno è stata la mamma di una bambina.

«Mi ha telefonato mia figlia – spiega la madre – dicendo di aver ricevuto uno schiaffo da un uomo, perché lei stava difendendo le sue amiche da atteggiamenti poco consoni. Sono andata immediatamente a casa sua, visto che non era più al bar e gli ho subito chiesto delel spiegazioni. Lui ha confermato le parole di mia figlia sullo schiaffo, ma ha anche sostenuto di non aver fatto nulla di male, visto che le altre ragazzine non si tiravano indietro di fronte ai suoi abbracci».

A quel punto è partita subito una telefonata ai carabinieri del nucleo operativo radiomobile che sono andati a parlare con l’ottantenne e l’hanno portato in caserma. Sono stati avvisati anche i genitori delle altre due bimbe coinvolte e le minorenni hanno testimoniato, con la presenza di una psicologa, descrivendo i comportamenti dell’uomo, insistenti e portati avanti nel tempo. «Per lui era la normalità – ha aggiunto la mamma – è sempre stato molto freddo, non manifestava nessuna remora, neppure dopo lo schiaffo dato a mia figlia, che voleva solo difendere le amichette».

La donna ha sporto denuncia, dopo il fatto e l’uomo adesso è in carcere. Il fatto ha suscitato molto scalpore in paese, che si è diviso: ci sono gli increduli, coloro che pensano che l’uomo, molto conosciuto, non abbia fatto nulla di male e quelli che ritengono che l’uomo debba essere processato. «I carabinieri hanno agito d’ufficio - ha detto la donna - non per querela, considerando la gravità del fatto. Si sono comportati secondo la legge, sono loro che hanno visualizzato la situazione dal punto di vista legislativo, hanno dato voce ai bambini. Si sono comportanti in maniera molto umana».