
Ieri mattina i Carabinieri di Massa hanno festeggiato, come in tutta Italia, la loro Patrona “Maria Virgo Fidelis”, commemorando l’81° anniversario della battaglia di Culqualber. Alle 10, nella chiesa di San Martino a Borgo del Ponte, presenti il Prefetto, il sindaco di Massa e il Procuratore della Repubblica, è stata celebrata la Santa Messa, officiata dal Vescovo monsignor Mario Vaccari. Alla cerimonia religiosa hanno partecipato anche le autorità militari e civili della provincia apuana, i vertici dell’autorità giudiziaria e delle forze di polizia, una folta schiera di militari, i rappresentanti dell’associazione nazionale carabinieri e delle associazioni combattentistiche e d’Arma, le vedove e gli orfani dei carabinieri di Massa Carrara caduti nell’adempimento del dovere oltre a numerosi cittadini, tutti raccolti attorno alla Madre Celeste patrona dell’Arma. Al termine della celebrazione, letta la “Preghiera del Carabiniere”, il comandante provinciale, col. Americo Di Pirro, dopo aver rivolto un ringraziamento ai presenti e un pensiero ai caduti dell’Arma e alle loro famiglie, ha rievocato l’81° anniversario del fatto d’arme di Culqualber, in Africa Orientale. Qui il 21 novembre 1941, un intero battaglione di Carabinieri si sacrificò nella difesa di un caposaldo, protrattasi per mesi. Per quell’epica resistenza, alla bandiera dell’Arma fu conferita la seconda medaglia d’oro al valor militare, dopo quella ottenuta per la partecipazione alla Prima Guerra Mondiale. Per la Virgo Fidelis, è da ricordare come il 9 aprile 1983, San Giovanni Paolo II in una celebre omelia in occasione della visita alla scuola allievi carabinieri di Roma, nell’elogiare i militari per l’attaccamento alla Virgo Fidelis, ne evidenziò le qualità, indicando, non a caso, per prima la “fedeltà allo Stato”, poi la “dedizione al dovere” e, quindi, lo “spirito di servizio”. Il 21 novembre, con la “Virgo Fidelis”, l’Arma celebra anche la “Giornata dell’orfano”, che rappresenta, per i carabinieri e per l’Opera nazionale assistenza per gli orfani dei militari dell’Arma dei carabinieri (O.N.A.O.M.A.C.), un’occasione di concreta vicinanza alle famiglie dei colleghi caduti. L’O.N.A.O.M.A.C., fondata il 5 ottobre 1948, con decreto del Presidente Einaudi, diede soluzione al delicato problema dell’assistenza alle famiglie dei numerosi militari scomparsi durante la guerra, da poco finita, creando istituti dove accogliere i giovani in difficoltà e la corresponsione di “assegni di studio” alle famiglie bisognose. Nei suoi 74 anni di vita, l’Opera, voluta dall’allora Capo di Stato Maggiore dell’Arma, colonnello Romano Dalla Chiesa, padre del generale Carlo Alberto, ha assistito oltre 30.000 giovani, di cui 13.000 sono stati ospitati nei vari collegi.