Mega store cinese a Massa, niet di Benedetti: "Ci sono dei vincoli urbanistici"

Il presidente del consiglio comunale contro l’apertura imminente del magazzino in via Catagnina. La richiesta ai vigili urbani: "Deve essere sequestrato lo stabile: l’iter dei permessi è poco chiaro"

Stefano Benedetti

Stefano Benedetti

Massa, 28 novembre 2022 - Quel magazzino non deve aprire. Lo intima Stefano Benedetti, presidente del consiglio comunale alla sua giunta. "Ormai l’apertura del nuovo centro commerciale cinese di via Catagnina sembra essere imminente. Nonostante gli interventi pubblici, le interpellanze, gli esposti e la garanzia di non apertura resa pubblicamente in consiglio comunale dal sindaco Persiani, i cinesi stanno andando avanti imperterriti verso l’inaugurazione del grosso magazzino, infischiandosene delle leggi e delle norme in materia di urbanistica e di vincoli di destinazione. Eppure gli stessi si sono confrontati più volte con il comune e con le Attività Produttive e appunto per questo motivo, mi chiedo come sia possibile questa paradossale situazione e nel merito, mi viene da pensare che qualcuno possa avergli fornito particolari garanzie, indicandogli magari un percorso per poter aprire, una soluzione che io per giunta non saprei quale essere, considerato il vincolo urbanistico che insiste in quell’area e che non concede nessuna possibilità di poter cambiare destinazione da quella attuale artigianale industriale. Senza perdere di vista il rischio di creare un precedente in area industriale". 

"Ma il problema non è solo questo. Intanto la polizia municipale su mia richiesta – prosegue –, ha effettuato due giorni fa un sopralluogo provvedendo a notificare una sanzione di 500 euro, senza però assumere altre iniziative, tipo una ordinanza di sequestro dell’intero magazzino, poiché nel momento in cui i locali sono già stati predisposti per la vendita al dettaglio e all’esterno sono state installate le insegne di vendita e pubblicità. Il Comune, a mio avviso, dovrebbe intervenire per via preventiva e sequestrare tutto il complesso. Questa non è una questione legata all’intolleranza o alla discriminazione nei confronti di qualcuno, ma rientra all’interno di una progettualità complessiva del territorio e ogni iniziativa fatta a macchia di leopardo non può prescindere dalla volontà politica di una amministrazione comunale".

"Qualcuno, forse, pensa che bastino le luci di Natale per rilanciare il commercio e l’economia della zona – prosegue –, anche se è giusto comunque farlo, magari non arrivando a spendere 100mila euro, che mi sembrano, in tempi di risparmio energetico una cifra troppo importante. Mi rivolgo nuovamente alla polizia municipale e all’assessore Balloni, affinché si blocchi l’apertura del grosso magazzino cinese. Questa amministrazione non ha più una vocazione Centro Destra. Oggi il rischio di apertura un nuovo magazzino cinese in area vincolata industriale e artigianale è imminente".