
Mediterraneo, troppe idee per il futuro La partecipazione finisce sotto accusa
Il processo partecipativo sul futuro dell’ex area Mediterraneo entra nel vivo, e gli animi si scaldano. Ieri la giornata dedicata a raccogliere le idee dei cittadini: un tour del force che si è protratto fra idee e suggerimenti dalle 10 fino alle 18 circa alla scuola Taliercio di Marina di Carrara. In questa sede sono stati numerosi gli interventi caldi dei partecipanti dove, oltre alle proposte su come utilizzare l’area dell’ex albergo, sono state espresse perplessità sul metodo di valutazione delle varie idee.
In sostanza il metodo utilizzato, quello denominato ‘European awareness scenario workshop’, che prevede in questa fase di dare dignità a tutte le proposte, non ha trovato tutti d’accordo. La maggior parte dei partecipanti di ieri ha proposto suggerimenti per una destinazione d’uso ad area verde, le proposte erano soprattutto vicine agli ambientalisti, e solo tre persone hanno proposto la costruzione di un edificio con la cementificazione parziale o totale. La perplessità sul metodo di valutazione è stata mossa sul principio della maggioranza. In sostanza è stato detto che l’idea di area verde proposta dalla maggior parte dei gruppi di lavoro non poteva avere lo stesso peso di quei tre progetti che al contrario andrebbero verso la cementificazione dell’are dell’ex Mediterraneo.
"Non sono per niente soddisfatta di questo processo partecipativo – ha detto Paola Antonioli di Legambiente Carrara – abbiamo costituito dei gruppi di lavoro dove abbiamo proposto un progetto e la gestione dell’area. La maggior parte dei gruppi ha puntato sul verde e solo in pochi – ha spiegato Antonioli – sulla costruzione. Non appare chiaro quanto andranno a pesare le opinioni e come saranno gestite, anche perché alcuni progetti parlano di costruire, ma per queste proposte esistono già spazi ben definiti come l’ex mercato coperto di Marina di Carrara, per ospitare una sala polifunzionale, e l’ex colonia Vercelli per cinema, teatro e altro".
"Per fare un progetto partecipativo serve una visione d’insieme – suggerisce Angelo Lattanzi referente istituzionale della Cna –: se ne può parlare soltanto dopo aver capito quale futuro si vuole per Marina. Per esempio se è un futuro turistico allora si deve lavorare su questo, compreso il recupero di strutture in degrado come l’ex mercato coperto o la colonia Vercelli".
Perplessa anche Lilia Verona. "Non possono mettere tutte le idee sullo stesso piano – dice la donna – se 35 vogliono il verde e 5 costruire le idee devono essere considerate in modo diverso. Così non è partecipativo". "Questa è solo una fase di ascolto - ha spiegato la coordinatrice del progetto Tania Mattei –: la maggior parte dei cittadini vuole che venga ripristinato il vecchio giardino. Adesso stiamo raccogliendo tutti i risultati per creare un report finale che riassuma ogni idea. Tutte le idee sono messe sullo stesso piano e sono aperti diversi scenari; stiamo solo ragionando sulle idee, e ogni cittadino deve e può esprimere il proprio suggerimento". Ha partecipato ai gruppi di lavoro anche il consigliere 5 stelle Matteo Martinelli. "La maggior parte delle persone ha espresso la volontà di destinare l’area a spazio verde aperto – ha detto l’ex vicesindaco e consigliere di opposizione dei 5 Stelle – anche se percepisco che c’è una certa volontà a costruire. Per questi progetti ci sono altre aree tipo la Vercelli. Da quello che vedo il metodo partecipativo non è stato apprezzato perché le persone chiedono che la maggioranza abbia un peso".