Licenziato da Nausicaa a Carrara: reintegrato il dipendente dopo il regolamento vietato

La Corte di Appello di Genova ha deciso che il licenziamento di Fabio Rebecchi da parte di Nausicaa era illegittimo. Rebecchi sarà reintegrato e rimborsato dei contributi persi nell'arco di tre anni, per un totale di 150mila euro.

Il licenziamento non era giusto. Lo ha deciso la Corte di Appello di Genova per il dipendente di Nausicaa Fabio Rebecchi, che ora dovrà essere reintegrato e rimborsato dei contributi persi nell’arco di tre anni. La vicenda era finita in tribunale dopo che la partecipata aveva deciso di interrompere il rapporto di lavoro perché il suo dipendente aveva proferito ingiurie nei confronti dei suoi superiori. Il dipendente si era rivolto alla magistratura per ottenere il reintegro sul posto di lavoro, ma il giudice Giovanni Maddaleni aveva deciso che il licenziamento fosse giusto a giusto il licenziamento e aveva condannato e il lavoratore a rifondere le spese di lite a Nausicaa.

L’addetto alla raccolta rifiuti è stato difeso dal legale Claudio Lalli in tutto il procedimento. Nel precedente procedimento Rebecchi si è concentrato sul fatto che il licenziamento sarebbe stato illegittimo in quanto sproporzionato rispetto ai fatti contestati e meritevoli, a suo dire, di una sanzione conservativa secondo quanto previsto dalla contrattazione collettiva.

Ieri mattina è arrivata la sentenza da Genova che di fatto lo reintegra sul posto di lavoro perché il legale si è appellato al codice di comportamento che osserva la partecipata, ovvero che un licenziamento viene attivato soltanto se il dipendente attua comportamenti aggressivi nei confronti degli altri. Questo reintegro si va ad aggiungere a altri due dipendenti che sono stati nuovamente reinseriti al lavoro dopo esser stati allontanati. Sommariamente, con il pagamento dei contributi non versati da Nausicaa da restituire ai diretti interessati, si arriva a una cifra che si aggira sui 150mila euro di soldi pubblici.