
di Patrik Pucciarelli
Comunità energetiche rinnovabili (Cer), l’accordo è stato firmato, ora tocca allo studio di fattibilità. Fino a 110 euro di contributo per ogni megawatt prodotto. Ieri mattina, nella sala della Camera di commercio, i principali attori del territorio hanno siglato il progetto promosso dal Consorzio della zona industriale, per il futuro rinnovabile dell’area di costa della provincia. Norberto Petriccioli è l’amministratore unico del consorzio zona industriale. "La cer è un soggetto giuridico no profit, a cui possono partecipare i cittadini, le piccole e medie imprese e gli enti locali. Nella comunità energetiche si condividono uno o più impianti per la produzione di energia rinnovabile. I singoli soggetti che la costituiscono e posseggono il loro impianto possono produrre, immagazzinare e vendere energia. Un modello innovativo per l’approvvigionamento energetico".
Un esempio pratico. "Il comune realizza un impianto di produzione di energia rinnovabile sul tetto. Mettiamo che siano pannelli fotovoltaici. La produzione maggiore sarà nelle ore centrali del giorno. In quel momento il comune avrà un suo consumo di energia, come possono essere le luci e i condizionatori. Una parte di quella prodotta dal pannello andrà ad abbattere i costi della struttura. L’altra parte, quella rimanente non consumata, oggi viene venduta al gestore dell’energia a tariffe che si rifanno a importi di vecchi conti energia". Qua entra in gioco l’innovazione. "Nel momento in cui ci saranno le cer questa cosa finirà. Quell’energia rimasta, che verrà consumata da un altro soggetto aderente alla comunità, svilupperà un contributo di 110 euro per megawatt. Mettiamo che il pannello sul tetto produce 1 megawatt, in quel caso si produrrà un contributo di 110 euro. Questi soldi verranno dati per una certa percentuale a chi produce e l’altra parte a chi consuma. Se non c’è il consumatore la cosa si ferma. In una cer ci devono essere i prosumer, cioè chi produce e chi consuma insieme. Se tutti i soggetti fossero produttori e consumatori assieme, avremmo alte capacità di distribuire e di risparmiare. Si potrà così sostenere una carico energetico di consumo con la produzione".
Se la cosa si concretizzasse sarebbe una conquista, ma la strada è ancora lunga. Bisogna mettere mano al portafoglio e vedere se ne vale la pena, come spiega il presidente della Camera di Commercio Valter Tamburini. " Noi ci occupiamo di fare lo studio di fattibilità. Prima di realizzarla dobbiamo capire se ci sono le condizioni, quanto costerà il tutto, e chi vorrà aderire. Le comunità energetiche sono all’esordio siamo i precursori.Se tutti facciamo un pezzetto di strada qualche risultato possiamo ottenerlo". I soggetti firmatari sono: la sindaca Serena Arrighi, il sindaco di Massa Francesco Persiani, il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti, Federica Montaresi dell’Autorità Portuale, Paolo Pieraccioni della Fondazione Isi, Valter Tamburini e Norberto Petriccioli.