Lavori al porto, pericolo alluvioni. Caniparoli ’avvisa’ le istituzioni: "Attenzione al Piano regolatore"

Il geologo del direttivo nazionale di Italia Nostra scrive al ministero e a tutte le autorità competenti "Già l’ampliamento del 2002 in corrispondenza della foce del Carrione portò a eventi disastrosi".

Lavori al porto, pericolo alluvioni. Caniparoli ’avvisa’ le istituzioni: "Attenzione al Piano regolatore"

Lavori al porto, pericolo alluvioni. Caniparoli ’avvisa’ le istituzioni: "Attenzione al Piano regolatore"

E’ una sorta di altolà nei confronti dell’Autorità portuale ma soprattutto un richiamo-avvertimento alle istituzioni affinchè verifichino quanto sta accadendo al porto di Marina di Carrara. La segnalazione arriva dal geologo Riccardo Caniparoli, consigliere del direttivo nazionale di Italia Nostra, circa un potenziale pericolo alluvionale nel bacino idraulico-idrogeologico del torrente Carrione. Caniparoli chiede alle istituzioni, ognuna per le proprie competenze, di "verificare la conformità alle norme vigenti e la compatibilità ambientale del nuovo Piano regolatore portuale di Marina di Carrara e delle nuove costruzioni in atto, in riferimento alle interferenze attuali e future sulla dinamica dei flussi delle acque superficiali e sotterranee del bacino idraulico-idrogeologico del Carrione". Una richiesta, con tanto di documentazione, inviata al Ministero dell’ambiente (presiedente di commissione Via-Vas), al Consiglio superiore dei lavori pubblici, al Dipartimento di Protezione civile, al Prefetto di Massa Carrara, al sindaco e agli assessori di Carrara, all’Autorità di bacino, alla Regione e al Procuratore generale dela Corte dei Conti. Porto

"Le prime segnalazioni di dissesto idrogeologico redatte dal sottoscritto, in nome e per conto dell’Associazione Ageparc – scrive Caniparoli – furono inviate a tutti gli enti preposti alla salvaguardia del territorio nel lontano 2002, a seguito dell’inizio dei lavori di ampliamento del porto mediante la costruzione di un piazzale denominato ’Città di Massa’ in corrispondenza dell’argine destro della foce del torrente Carrione allungandolo per oltre 250 metri e occupando di fatto le ’aree golenali’ di foce deputate a favorire l’espansione delle piene e il deflusso in mare. Tale ampliamento, come documentato e informato le autorità prima delle alluvioni, ha di fatto alterato irrimediabilmente la dinamica degli equilibri idrodinamici di costa e di foce, innescando così il fenomeno di interramento della foce e conseguente sollevamento del letto del torrente per tutta la lunghezza dell’asta valliva. La conseguenza dell’alterazione degli equilibri ha prodotto negli anni successivi, quattro eventi alluvionali disastrosi con 2 morti e oltre 250 milioni di euro tra danni diretti e opere di ripristino, oltre a 15 allagamenti significativi di Marina di Carrara. Tali segnalazioni furono oggetto anche di interrogazioni parlamentari"

Caniparoli riporta le sentenze della Suprema Corte di Giustizia Europea e quella del Tar del Lazio, oltre alla valutazione conclusiva del parere negativo del Ministero per i beni culturali e ambientali, relativa alla opportunità “di una nuova soluzione progettuale” che non estenda l’ambito portuale “oltre la foce del torrente Carrione”. Inoltre, il geologo ricorda che gli interventi e le opere realizzati in proprietà del demanio idrico sono tutelati dalla Carta Costituzionale e che l’inosservanza alle disposizioni è punibile penalmente. Di qui la richiesta di verifiche e controlli "al fine di tutelare la sicurezza dei cittadini esposti al rischio alluvioni nel rispetto delle normative vigenti in merito alla tutela ambientale e paesaggistica del territorio. Si richiamano, pertanto, tutte le autorità preposte a vigilare con la massima attenzione in modo che vengano prevenuti ed evitati danni alla sicurezza, alla salute e al paesaggio. Beni fondamentali e anche costituzionalmente tutelati a cui le amministrazioni pubbliche sono tenute a garantire protezione, considerato che eventuali violazioni e inosservanze determinano comportamenti penalmente rilevanti".