L’Asl lo conferma: si tratta di lupi Il Comune al fianco degli allevatori

Incontro a Bonascola con i residenti e l’amministrazione: caccia ai rimborsi regionali per i danni causati. Pratici consigli: "Mai dar loro da mangiare. In caso di incontri ravvicinati basterà spaventarli"

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I lupi a Bonascola ci sono. Lo ha confermato la Asl dopo le predazioni delle scorse settimane, lo confermano i residenti che li stano vedendo gironzolare notte e giorno. E ora lo confermano i tecnici faunistici del Parco delle Apuane, Paola Fazzi e Marco Lucchesi. Ma in realtà i lupi a Bonascola non sono arrivati per caso, i lupi nelle nostre montagne e zone collinari si sono sempre stati, e hanno sempre osservato il comportamento umano. E questo non solo a Bonascola, ma in tutto il resto della Penisola. È quanto emerso nel corso dell’incontro organizzato lunedì pomeriggio nella parrocchia di Bonascola dall’amministrazione comunale per informare e rassicurare i cittadini sulle buone pratiche per evitare di far sentire i lupi a ‘casa’.

L’incontro era stato organizzato dalla consigliera di maggioranza Silvia Barghini. Presenti molti residenti di Bonascola, tra cui diversi allevatori, la sindaca Serena Arrighi, l’assessore alla sicurezza Elena Guadagni e il tenente colonnello dei carabinieri forestali Gordon Cavalloni. Tra i principali consigli dati ai cittadini Paola Fazzi e Marco Lucchesi hanno indicato come prioritario: "Tenere i cani al guinzaglio durante le passeggiate in collina, evitare di lasciare avanzi di cibo vicino alle case, mettere al riparo gli animali da reddito durante la notte, nello specifico capre, galline, pecore, non lasciare mai cani legati alla catena se non sono protetti".

Ma anche: "Mai dar da mangiare direttamente al lupo, evitare di lasciare fuori della porta l’organico per tutta notte, mettere in sicurezza gli animali domestici, non lasciare fuori di casa cibo per cani e gatti". In buona sostanza se il lupo non trova cibo facile lo va a cercare da un’altra parte, perché è molto più facile mangiare gli avanzi, predare un cane, un gatto o una capretta anziché andare a caccia e rischiare di prendersi una zannata da un cinghiale. La paura tra i residenti è ancora tanta, nonostante non ci siano più state predazioni. La maggior parte dei residenti chiedeva come comportarsi in caso di un incontro ravvicinato, perché se è vero che il lupo quando vede l’uomo scappa, è vero anche che si tratta di un animale con cui i residenti non erano preparati a convivere.

Nella maggior parte dei casi in presenza dell’uomo il lupo si allontana da solo, ma se non dovesse farlo per far farlo scappare basterà muovere sassi, alzare la voce e le braccia. All’incontro hanno partecipato anche alcuni allevatori che hanno chiesto come ottenere rimborsi in caso di predazione. L’ente competente in questo caso è la Regione Toscana, e le associazioni di categoria sono in grado di fornire tutti i consigli per essere rimborsati. In caso di allevamenti i consigli sono quelli di mettere al riparo gli animali, oppure dotarsi di un paio di cani da pastore, l’ideale sono i Maremmani, o per chi ha possibilità mettere un recinto elettrificato. Da parte sua l’amministrazione in questi giorni divulgherà delle raccomandazioni e cercherà di intercettare le normative sui rimborsi in materia di predazione della Regione. In tutto questo va ricordato che il lupo è una creatura selvatica e di una specie protetta, da rispettare nel suo ecosistema e pertanto da mantenere lontano dagli umani.

Alessandra Poggi