
L’Asl chiude una casa famiglia Ospiti e famiglie chiedono tempo
di Andrea Luparia
Tra meno di 15 giorni una casa famiglia chiuderà, otto anziani dovranno cercarsi una nuova abitazione (con i traumi immaginabili data l’età) e sei persone resteranno, di fatto, senza lavoro. Salvo che l’Asl non conceda più tempo affrontando la questione in modo meno burocratico e più rispettoso. E’ questa, in estrema sintesi, la situazione che il cronista si è trovato dinanzi ieri mattina andando a Montignoso, in viale Marina, all’altezza di una rotaria ad “8“. Qui lo scorso dicembre ha aperto la casa famiglia “Ohana“, una onlus con presidente Carmela Lepore e vice Marina Volpi. Con loro ci sono altre due donne, più giovani, che collaborano nell’assistenza agli anziani. Tra questi ultimi c’è Mariuccia Cena, 99 anni portati in modo splendido. Lucidissima, ascolta ogni parola, si rinfresca con un ventaglio e ogni tanto “sbotta“ contro Comune e Asl: "Vogliono cacciarci! Non è giusto". Accanto alla signora c’è Claudio Vezzoni, ex sindacalista Cgil, che ha il padre nella struttura ed è disperato: "Mio padre qui si trova bene, siamo una grande famiglia, le porte sono sempre aperte, posso venire a trovarlo quando voglio. Se chiudono dove lo porto? Per lui sarebbe un trauma e le Rsa costano...". Nella nota inviata alla onlus, l’Asl imputa alla casa famiglia la mancanza di alcuni requisiti stabiliti dalla Regione: "Non ci sono tutte le cartelle personali degli ospiti: gli anziani sono in sovrannumero (otto al posto di sei), nelle cartelle non ci sono le prescrizioni farmacologiche e i fogli terapia non sono aggiornati". Ma soprattutto la casa famiglia (l’appartamento al primo piano di una palazzina) può accogliere anziani autosufficienti, con una percentuale di invalidità non superiore al 66%. "Chiedo solo 7 od 8 mesi di tempo - conclude Carmela Lepore – perchè il cambiamento non sia traumatico per gli ospiti e i loro cari. Perchè questa è una famiglia, non è una Rsa, e prima di tutto c’è il rapporto umano. Per il resto facciano ogni controllo, vengano a sorpresa. Ma Comune e Asl dialoghino con noi".