
Lacrime per Bienaimé: "Claudia, donna indomita"
Lacrime e applausi ieri in piazza Fabrizio De Andrè per l’ultimo saluto a Claudia Bienaimè, la donna, la mamma premurosa, l’architetto, la leonessa ma soprattutto la parte buona e nobile della politica cittadina. Claudia si è spenta nei giorni scorsi a seguito di una terribile malattia, che ha combattuto con quella determinazione che non l’ha mai abbandonata, neppure nelle ore più buie sul letto di morte, da dove nonostante tutto cercava di consolare i figli e le amiche inneggiando al coraggio. Un coraggio che ha fatto di Claudia Bienaimè la paladina di tante battaglie. Circa trecento le persone che alle 15 si sono ritrovate davanti al teatro Animosi per salutarla un’ultima volta. C’erano i due figli, i familiari, i politici, i semplici cittadini che la stimavano per la sua semplicità, e i tanti amici che l’hanno accompagnata sia nella vita sia nelle battaglie politiche e ambientali.
Riccardo Canesi, compagno di molte battaglie ambientali, l’ha ricordata a tutti per quello che era: una donna coraggiosa, ostile ai compromessi, una che in politica non si è mai risparmiata, una donna il cui impegno dovrebbe essere d’esempio. Commovente il ricordo dell’amica Titti Federico, che in un discorso struggente ha restituito tutta la purezza e l’abnegazione verso i bisognosi di Claudia. "Claudia ha mantenuto lo spirito indomito e guerriero dei giovani della sua generazione – ha detto Federico –. Per tutta la sua vita si è battuta in nome della giustizia e quello spirito combattivo, quell’indole ribelle contro ogni forma di sopruso mascherato da riforma non l’hanno mai abbandonata, neanche alla fine, quando il nemico era la malattia. Come le erano intollerabili l’ingiustizia e il sopruso, altrettanto intollerabile era per lei vedere il dolore negli altri, e anche in questo caso la sua innata, purissima empatia la spingeva ad attivarsi in prima persona a fianco dei più deboli, sacrificando tempo, energie e denaro per quella che diventava la sua missione. Ne è una riprova il fatto che casa Bienaimé, l’eredità del suo amatissimo padre, non aveva porte blindate né serrature perché il mondo non si chiude fuori dalla porta". E poi lo struggente ricordo della nipote Jasmine, che per la zia ha intonato a cappella Amazing Grace, uno dei più famosi inni cristiani in lingua inglese del Settecento, cantato anche durante il periodo natalizio.
Alessandra Poggi