La salvezza per i ‘cuori ribelli’. Dalla Costa d’Avorio all’Opa

Ragazzi curati grazie alle associazioni ‘Una voce per Padre Pio’ e ‘Un cuore un mondo’

La salvezza per i ‘cuori ribelli’. Dalla Costa d’Avorio all’Opa

La salvezza per i ‘cuori ribelli’. Dalla Costa d’Avorio all’Opa

I ‘Cuori ribelli’ battono ancora forte all’Ospedale del Cuore della Fondazione Monasterio dove nelle scorse settimane sono stati portati a termine altri importanti interventi per dei ragazzi provenienti dalla Costa d’Avorio che proprio in questi giorni hanno finito la loro degenza e sono potuti tornare a casa. Sono gli ultimi casi trattati a Massa grazie ad una collaborazione internazionale che funziona, collaborazione che ha messo in contatto da oltre un paio di anni l’ospedale del cuore Pasquinucci, e a seguire l’associazione “Un Cuore un Mondo”, con la onlus ‘Una voce per Padre Pio’ attraverso il progetto ‘Cuori ribelli’. Come avvenuto alcuni mesi fa nel caso del piccolo Nathan, di soli due anni, arrivato per curarsi all’Ospedale del Cuore dal Camerun e che ha potuto tornare a casa guarito.

Le famiglie dei pazienti provenienti dalla Costa d’Avorio, infatti, oltre all’eccellenza medica dell’Ospedale del Cuore hanno potuto contare anche sull’accoglienza e sull’umanità dei volontari dell’associazione “Un Cuore un Mondo” che si sono occupati a tutto tondo della loro permanenza facendoli sentire come a casa.

"Con il passare dei giorni, abbiamo conosciuto sempre meglio queste famiglie: Danielle e Alex-Samuel con le loro mamme sono diventate parte attiva della casa: sorrisi, abbracci e tante risate hanno reso l’attesa per l’intervento più leggera – sottolinea l’associazione –. E’ arrivato poi il momento di tornare a casa: l’intervento è andato bene e finalmente abbiamo potuto organizzare la partenza, grazie alla collaborazione con Croce Rossa Italiana, che accompagna queste famiglie all’aeroporto. Il giorno della partenza, questi due splendidi ragazzi ci hanno regalato una grande gioia: due lettere scritte a mano, tradotte in italiano, ricche di tanto amore che ci hanno profondamente commosso. Il loro grazie va anche a tutti i medici ed al personale di Fondazione Monasterio, sempre pieni di gentilezza e di passione verso questi ‘cuori ribelli’".

Nella foto una delle ragazze operata all’Opa con dei volontari