MARIA NUDI
Cronaca

La rivolta silenziosa dei magistrati onorari

Flash mob sui gradini del tribunale di Massa, ieri mattina, per chiedere più garanzie. L’appoggio del presidente: "Sono preziosissimi"

di Maria Nudi

Una rosa gialla come simbolo del tradimento dello Stato ed una rosa rossa come simbolo del diritto al lavoro negli Anni Venti delle donne lavoratrici americane, il codice civile e il codice penale in mano: sono le ore 13 di ieri quando i 22 magistrati onorari di Massa, impegnati nel settore penale e civile, fanno sentire la loro voce di protesta pacifica per le condizioni di vita professionale precaria che vivono da anni. Il flash mob di protesta pacifica, che sta attraversando l’Italia, arriva anche a Massa e viene fatto per una manciata di minuti sui gradini interni di Palazzo di Giustizia. I 22 magistrati onorari fanno una breve pausa tra un’udienza e l’altra e fanno sentire il loro disagio professionale. Lo fanno tutti insieme indossando toga e mascherina. L’onda della protesta pacifica di questi professionisti vuole essere un messagio chiaro: vogliono essere inquadrati come lavoratori subordinati con una retribuzione garantita che non sia il gettone di 98 euro percepito quando un magistrato onorario tiene udienza, ma uno stipendio “ vero“ che garantisca loro anche le garanzie previdenziali e che garantisca loro uno stipendio quando si ammalano. E’ il caso recente di Debora Bracco che ha avuto il Covid nel periodo compreso tra il 12 novembre ed il 12 dicembre e per un mese non ha percepito lo stipendio. Al danno della malattia si è aggiunta la beffa. Ventidue professionisti che sono la spalla forte dell’attività giudiziaria di Palazzo di Giustizia che da anni, troppi anni, rappresentano i lavoratori “in nero“ i precari sine die della giustizia italiana. La squadra dei giudici onorari di Massa ha incassato la solidarietà del procuratore capo Piero Capizzotto e del presidente del tribunale Paolo Puzone che ha dedicato loro un messaggio : "I magistrati del tribunale di Massa desiderano manifestare, per il mio tramite, la loro convinta adesione alle ragioni che in questi giorni stanno animando la vibrata protesta della magistratura onoraria. Chiunque frequenti i palazzi di giustizia non può non rendersi conto che ormai non sarebbe possibile assicurare una risposta dignitosa alla domanda di giustizia se non fosse per l’apporto della magistratura onoraria: i nostri organici sono spesso sottodimensionati per effetto di scelte discutibili a livello centrale". La nota del presidente del tribunale si conclude auspicando una concreta e fattiva considerazione delle ragioni che hanno spinto la magistratura onoraria a far sentire sentire la sua voce. La Corte Europea di Giustizia ha emesso un provvedimento in cui riconosce a tutti gli effetti la natura di lavoratore subordinato ai magistrati onorari, ma questo provvedimento in Italia non ha avuto alcun effetto concreto e il legislatore si ostina a restare silente e ad ignorare le pronunce in tal senso di giudici italiani ed europei. Inoltre la riforma introdotta dall’ex ministro Orlando nel 2016 destinata ad entrare in vigore nel 2021 lascia intatta la situazione. Un quadro generale che ha indotto la magistratura onoraria a protestare seppure in maniera pacifica ed elegante. Al termine del flash mob i magistrati onorari sono tornati in aula a svolgere la loro professione.